IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA SANTA VERGINE MARIA
Solennità
dell’Immacolata Concezione di Maria: del suo concepimento, avvenuto in modo del
tutto naturale nel grembo di sua madre, come avviene per ogni nuova creatura
umana; ma “immacolato” perché in quel momento stesso questa nuova creatura
umana, a differenza di ogni altra, è
stata preservata dalla macchia del peccato
originale che misteriosamente si
trasmette attraverso la generazione.
Questo avvenimento, a
cui la Chiesa guarda con stupore e gioia grande, è l’inizio di una storia nuova
di cui anche noi siamo parte: la storia della redenzione iniziata da Dio nella
casa di Anna e Gioacchino, i genitori di Maria.
Dio non si arrende di
fronte al male ed è capace sempre di operare nuovi inizi!
Maria, donna della
nostra stirpe, è nel Suo piano dall’eternità. Dio stesso ne ha annunciato la
straordinaria missione fin da quando, di fronte al peccato dei progenitori,
promise solennemente la salvezza: «Io porrò inimicizia tra te [Satana] e la
donna, tra tua stirpe e la sua, ed essa ti schiaccerà il capo, e tu le
insidierai il calcagno» (Gen 3,9-15.20).
Nell’Eden sconvolto dal
peccato, Dio immediatamente ricuce i fili della comunione spezzata dal peccato
e, con un nuovo inizio, prosegue la sua storia d’amore per l’umanità
promettendo la vittoria attraverso questa donna che già in quel momento appare
sull’orizzonte come colei che diventerà la madre del Verbo eterno, il Figlio
del Padre che si farà uomo per salvare gli uomini!
L’immacolato
concepimento di Maria, avvenuto tanti secoli dopo quella promessa, è dunque
l’aurora della storia nuova.
Maria è la prima dei
redenti. A lei Dio Padre applica anticipatamente meriti della passione, morte e
risurrezione di Cristo: mistero di grazia, di amore gratuito, Mistero di incomparabile
bellezza che le insidie di Satana ed i suoi continui tentativi di seminare
tragedie nella storia, non riescono a infrangere!
Ed ecco, nella pagina
evangelica di Luca (Lc 1,26-38), il fatto in vista del quale Dio preservò Maria
dal peccato originale, la rese «piena di grazia» fin dal primo istante della
sua esistenza: l’incarnazione del Verbo eterno del Padre che si fa uomo
diventando figlio di Maria…
Dio bussa
alla porta della
casa di Nazaret,
bussa al cuore
di quella giovane
donna – quindicenne, promessa
sposa a Giuseppe – e le chiede il suo sì, la sua adesione ad un progetto
immenso, inaudito, incredibile: vuoi diventare la madre di mio figlio?
Maria è turbata di
fronte a quella presenza; la sua ragione interroga, pone delle domande… E’ una
creatura umana, non un automa…! Riceve una risposta misteriosa – diventerai
madre per opera dello Spirito Santo – ma il suo cuore si apre all’accoglienza e
risponde con le commoventi parole che abbiamo ascoltato: «Ecce ancilla Domini,
fiat mihi secundum verbum tuum»: Eccomi, sono a totale disposizione; avvenga di
me quello che hai detto… E’ l’offerta di tutta se stessa, di ogni palpito del
suo cuore, di ogni pensiero della sua mente, di ogni atomo del suo essere!
Tre volte al giorno la
Chiesa ripete, nella preghiera dell’Angelus, queste parole di Maria facendo
memoria del più sublime dei misteri: Dio che si fa uomo nell’istante in cui
questa ragazza di Galilea spalanca la sua vita ad accoglierlo!
Che momento di grazia è
quello in cui la nostra voce pronuncia queste parole, e il nostro cuore
aderisce alla verità che contengono! Dobbiamo riprendere, se l’abbiamo
smarrito, l’uso di questa preghiera nei tre momenti forti della giornata – il
mattino; a mezzogiorno; e al giungere della sera – quando le campane suonano
per ricordare il più grande avvenimento della storia. Dobbiamo riprendere, se
l’abbiamo smarrito, l’uso di questa preghiera, almeno in uno di questi momenti
della giornata… se non lo possiamo fare in tutti e tre (…ma, sinceramente, è
così difficile farlo?).
L’Angelus è
una preghiera brevissima,
tanto cara al
popolo cristiano che conserva
la sua identità… Torni ad essere
quel soffio, quel respiro, grazie al quale la nostra anima s’innalza a Dio
nello scorrere delle ore, mentre il nostro cuore, spesso in subbuglio, si reca
in pellegrinaggio spirituale a Nazaret, dove ha avuto inizio la più grande
avventura della storia!
Recitandolo lungo la
giornata, noi facciamo memoria di questa storia di cui, per grazia di Dio,
siamo divenuti partecipi nel Battesimo. Il nostro cuore sarà pur in subbuglio
nello scorrere delle ore e delle vicende della vita, ma noi sappiamo di essere
dentro a questa storia sublime, sappiamo che le vicende, le fatiche, il dolore,
le gioie che proviamo sono abitati dalla Grazia del Signore, dal suo amore
indefettibilmente fedele! Dentro alla nostra vita quotidiana, intrecciato con
essa, c’è il mistero di Nazaret, c’è l’inizio della nuova storia, c’è
l’incarnazione, la passione, morte e risurrezione del Figlio di Dio divenuto
uomo per la nostra salvezza! Come vivere senza ricordare che questo è il
fondamento, il centro della nostra vita?
Il Male – che non è
qualcosa di astratto, ma un essere angelico divenuto perverso: Satana, il
Demonio –, il Male che c’è – e che non è una fiaba o una simbolica
rappresentazione della fragilità umana – come aveva insidiato e fatto cadere il
primo uomo e la prima donna, così continua lungo la storia il suo intento
diabolico, per una misteriosa permissione di Dio. Non potendo nulla contro il
Creatore, tenta di spezzare la comunione delle creature con Dio, illudendole, come aveva fatto
con Adamo ed
Eva, di poter
diventare grandi in opposizione
a Dio anziché nell’obbedienza amorosa e nella
comunione con Lui…
Ideologie utopistiche negli
ultimi secoli hanno disastrosamente segnato la storia proclamando che il Male
non c’è e che basta una buona organizzazione sociale tra gli uomini per far
trionfare la pace e l’armonia, per creare il paradiso in terra… Menzogne
colossali venute anch’esse da Satana, come dimostrano gli esiti insanguinati di
regimi che, proclamando i più alti valori dell’uomo, distruggevano in ecatombe,
anche fisicamente, milioni di esseri umani.
Sul nostro orizzonte
però risplende Gesù Cristo il Vincitore, e con lui risplende la prima dei
redenti, Maria Immacolata, come segno di sicura speranza e di consolazione.
A lei, splendente di
luce incomparabile noi diciamo, nel giorno della sua festa:
Donna pensata da Dio ed
amata di pura predilezione, annunciata nell’Eden sconvolto, concepita
immacolata nel grembo di Anna, prima dei redenti e inizio della storia nuova,
stringici al Tuo cuore di Madre.
Ave, piena di grazia,
meraviglia del creato, Madre di Dio e dei salvati! Prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
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