BEATA MARIA PIERINA DE MICHELI
Giuseppina
De Micheli nacque a Milano l’11 settembre 1890 in una famiglia profondamente
religiosa. Orfana di padre a due anni, aveva solo dodici anni quando fu
protagonista di un fatto quasi premonitore. Trovandosi nella sua parrocchia di
S. Pietro in Sala, il Venerdì Santo, sentì una voce: “Nessuno mi dà un bacio
d'amore in volto, per riparare il bacio di Giuda?”. Quasi non capì ma, giunto
il suo turno, baciò il volto del Crocifisso con tutto il trasporto possibile.
Alcuni suoi fratelli abbracciarono la vita religiosa: il 27 maggio 1899 fu
ordinato sacerdote Riccardo, l’anno successivo la sorella Angelina entrò nel
monastero delle Sacramentine, nel 1908 Maria si fece Orsolina di San Carlo. Fu
durante la sua cerimonia di vestizione, il 1° ottobre 1909, che Giuseppina
sentì la propria chiamata. Il 15 ottobre 1913 entrò dalle Figlie
dell'Immacolata Concezione (dette di Buenos Aires), nella casa di Milano,
accolta dalla fondatrice Madre Eufrasia Jaconis. Il 16 maggio 1914 indossò
l'abito prendendo il nome di suor Maria Pierina, l’anno successivo fece la
professione religiosa. Nel 1916, in Argentina, moriva la fondatrice. Tre anni
dopo suor Pierina e altre compagne partirono per il paese sudamericano. La
giovane suora amava contemplare la Passione di Cristo e in particolare il S.
Volto divenne la fonte principale delle sue riflessioni. Nella Casa Madre di
Buenos Aires, nel 1921, emise i voti perpetui. Il 5 novembre di quell’anno
ritornò in Italia, dove pianse due anni dopo la morte della madre. Il 12 aprile
1928 fu eletta superiora della casa di Milano, nel 1930 divenne delegata della
Madre Generale per gli affari all'estero. Aveva incarichi importanti, ma nel
profondo del suo animo viveva un’incredibile e profonda esperienza mistica.
Nell'orazione notturna del 1° Venerdì di Quaresima 1936, Gesù la fece partecipe
dei dolori spirituali patiti nel Getsemani. Mentre dal viso sudava sangue, le
disse: “Voglio che il mio Volto, il quale riflette le pene intime del mio
animo, il dolore e l'amore del mio Cuore, sia più onorato. Chi mi contempla mi
consola”. Il Martedì Santo seguente Gesù tornò a dirle: “Ogni volta che si
contempla la mia faccia, verserà l'amor mio nei cuori, e per mezzo del mio S.
Volto si otterrà la salvezza di tante anime”. Il primo martedì del 1937 le
riferì: “Potrebbe essere che alcune anime temano che la devozione e il culto
del mio S. Volto diminuiscano quella del mio Cuore. Dì loro, che al contrario,
sarà completata ed aumentata. Contemplando il mio Volto le anime parteciperanno
alle mie pene e sentiranno il bisogno di amare e di riparare. Non è forse
questa la vera devozione al mio Cuore?”. Il 31 maggio 1938, di notte, mentre si
trovava in cappella, le apparve la Vergine Maria. Suor Pierina era immersa in
profonda adorazione davanti al tabernacolo. La Madonna aveva tra le mani uno
scapolare formato da due panni bianchi: su un lato era impressa l'immagine del
Volto di Gesù, circondato dalla scritta: "Illumina, Domine, vultum tuum
super nos" (Illuminaci col Tuo Volto o Signore). Sull'altro era
raffigurata un'ostia splendente con scritto intorno: "Mane nobiscum
Domine" (Rimani con noi Signore). La Vergine le disse: “Ascolta bene e
riferisci al Padre Confessore: questo scapolare è un'arma di difesa, uno scudo
di fortezza, un pegno di misericordia che Gesù vuol dare al mondo in questi
tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa. I veri apostoli sono
pochi. E' necessario un rimedio divino e questo rimedio è il S. Volto di Gesù.
Tutti quelli che indosseranno uno scapolare, come questo, e faranno, potendo,
una visita ogni martedì al SS. Sacramento per riparare gli oltraggi che
ricevette il S. Volto del mio Figlio Gesù durante la Sua Passione, e che riceve
ogni giorno nel Sacramento Eucaristico, verranno fortificati nella fede, pronti
a difenderla ed a superare tutte le difficoltà interne ed esterne. Di più
faranno una morte serena, sotto lo sguardo amabile del mio Divin Figlio”. Pochi
giorni dopo la Madonna rivelò a Madre Pierina il compito di coniare una
Medaglia. In quel periodo il fotografo Giovanni Bruner di Trento fotografò la
S. Sindone e donò l'immagine al beato cardinale Ildefonso Schuster, che a sua
volta la donò a Madre Pierina. Dall’immagine sindonica la beata fece ritrarre
il Santo Volto. Nello stesso anno Gesù si presentò grondante sangue e con
grande tristezza le disse: “Vedi come soffro? Eppure da pochissimi sono
compreso. Quante ingratitudini da parte di quelli che dicono di amarmi! Ho dato
il mio Cuore come oggetto sensibilissimo del mio grande amore per gli uomini, e
dò il mio Volto come oggetto sensibile del mio dolore per i peccati degli
uomini: voglio sia onorato con una festa particolare nel martedì di
Quinquagesima, festa preceduta da una Novena in cui tutti i fedeli riparino con
me, unendosi alla partecipazione del mio dolore”. Le consorelle furono
testimoni solo di qualche fatto, Pierina aveva chiesto a Gesù di condurre la
sua missione nel nascondimento, mentre cresceva in lei il desiderio di
immolarsi per la salvezza delle anime.
Nel
settembre 1939 la Beata Pierina fu eletta superiora della nuova casa di Roma
(all’Aventino), Istituto Spirito Santo. Nel 1940 incontrò l'Abate Ildebrando
Gregori (1894-1985) che divenne il suo direttore spirituale, fino alla morte.
Benché priva di mezzi mise mano all'opera della Medaglia: ottenne dal fotografo
Bruner di utilizzare l’immagine da lui riprodotta dalla S. Sindone e ci fu il
permesso e la benedizione del Cardinale Schuster, monaco benedettino. Madre
Pierina, un mattino, trovò “per caso” una busta con il denaro necessario.
Obbedendo al confessore fece coniare una medaglia e non lo scapolare. Era
turbata e si rivolse alla Madonna, ma Lei le disse: “Figlia mia, sta tranquilla
che lo scapolare è supplito dalla medaglia con le stesse promesse e favori:
rimane solo a diffonderla di più. Ora mi sta a cuore la festa del Volto Santo
del mio Divin Figlio: dillo al Papa che tanto mi preme”. La medaglia iniziò il
suo cammino, si diffuse e i fedeli ottennero grazie morali e fisiche. Si
comprende bene così il significato delle sue parole: “Voglio tutto quello che
vuole Gesù, costi quel che costi”.
Il 7
giugno 1945 Madre Pierina lasciò per sempre Roma e, con mezzi di fortuna, tornò
a Milano. La sua missione terrena era compiuta, morì nella casa di Centonara
d'Artò (Novara) il 26 luglio.
Nel
1962 ebbe inizio il processo di beatificazione, il 2 maggio 1970 i suoi resti
mortali furono solennemente trasportati nella cripta della cappella
dell’Istituto, nel 1973 gli scritti furono esaminati e approvati dai teologi
censori. Del diario abbiamo solo i quaderni del periodo 1940-1945, avendo lei
distrutto i precedenti. Leggendoli si apprende in maniera toccante la
straordinaria esperienza di un’anima. Il diario fu scritto negli anni
angoscianti del secondo conflitto mondiale e la vicenda terrena di Madre
Pierina si concluse quasi contestualmente alla fine della guerra.
Padre
Ildebrando, Venerabile dal 2014, già impegnato in opere a favore dei bisognosi,
diventò, grazie alla beata, diffusore della devozione al Santo Volto. Adempì al
compito con grande energia e lo trasmise come carisma fondando la Congregazione
Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto. La medesima missione fu
recepita dai Benedettini Silvestrini cui Padre Ildebrando apparteneva, che
oltre al Monastero di Giulianova hanno dedicato al Santo Volto il Santuario di
Bassano Romano e quello di Clifton negli Stati Uniti.
PREGHIERE
DELLA BEATA PIERINA
Illumina,
Signore, la Tua faccia sopra di noi, perché solo alla luce Tua divina possiamo
comprendere le arcane, dolorose bellezze del Tuo Santo Volto.
Le
lagrime di sangue, che bagnarono le Tue guance immacolate, mi dicono la Tua
agonia nel Getsemani, il martirio spaventoso dell'ani¬mo Tuo di fronte
all'orrenda visione dell'ingratitudine dei peccati, che spinto dal Tuo infinito
amore hai voluto addossarti.
I
Tuoi occhi velati, mi parlano di tristezza mortale, e la Tua bocca divina pare
aprirsi a ripetere: Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno.
O
Gesù, lascia che noi, contemplando il Tuo S. Volto, penetriamo negli abissi di
dolore e di amore del Tuo Cuore, facciamo nostre le Tue pene, e uniamo le
nostre povere riparazioni alle Tue. Vorremmo asciugare le Tue lacrime con
l'accettazione generosa del Tuo Santo Volere, col sacrificio e con le
sofferenze. Vorremmo o Gesù, contemplarti, con lo stesso dolore con cui Ti
contemplò Maria SS. nella Tua dolorosa Passione, ma essendo ciò impossibile
alla nostra miseria, deponiamo le nostre intenzioni, le nostre opere, i nostri
cuori, nelle Sue Mani, perché li purifichi e li renda più graditi al Tuo divino
sguardo.
O
Gesù, lascia che ripetiamo coi Salmista, la bella invocazione: Il mio Volto Ti
ha cercato: Il Tuo Volto cercherò lo o Signore e nell'attesa di contemplarti
svelatamente in Cielo, fa che camminiamo sempre alla luce del Tuo Santo Volto,
perché le sembianze Tue divine, si imprimino nei nostri cuori e sia nostra
gioia il patire per Te. Così sia.
A
GESÙ SACRAMENTATO “Mane nobiscum Domine”
Sì,
o dolcissimo Gesù, rimani con noi, che si fa sera, e un raggio della Tua Divina
Faccia, che noi adoriamo sotto i veli eucaristici, illumini le nostre menti, e
dissipi le tenebre che avvolgono la povera umanità. Gesù amabilissimo, rimani
con noi, a consolarci nelle angosce della vita, ad insegnarci a soffrire con
Te, nella pace e ad impreziosire il nostro dolore.
Rimani
con noi, Maestro amabile di verità, perché fiduciosi camminiamo all'eterna
salvezza, nel trionfo del Regno di Dio.
O
Gesù, rimani con noi, nutrendoci delle Tue Carni Immacolate, perché germoglino
i Vergini, gli Apostoli, i Santi a rinnovare la faccia della terra.
Gesù
dolcissimo, fonte di ogni bene, rimani con noi nella Eucaristia, e nel Tuo
Vicario in terra, perché tutti uniti in un solo Pastore, glorifichiamo Dio qui,
nella luce della fede, per glorificarlo eternamente nella visione e nell'amore,
in Paradiso.
Così
sia.
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