SANT’AGNESE D’ASSISI
Nel
coro del poverissimo conventino di San Damiano, presso Assisi, si possono
ancora leggere i nomi delle prime compagne che seguirono Santa Chiara e
l'esempio di San Francesco sulla via della totale rinunzia e dell'assoluta
povertà.
Sono
nomi molto belli, di donne e fanciulle di Assisi, che si direbbero quasi
simbolici di quelle " colombe deargentate " che a San Damiano ebbero
il primo nido: Ortolana, Agnese, Beatrice, Pacifica, Benvenuta, Cristiana,
Amata, Illuminata, Consolata...
I
primi tre nomi appartengono a tre donne della stessa famiglia di Santa Chiara:
quello di Ortolana alla madre; quelli di Agnese e di Beatrice a due sorelle.
Agnese
era la sorella minore di Chiara, e giunse a San Damiano sedici giorni dopo che
Francesco, nel 1212, aveva assegnato alla sorella maggiore l'umilissimo
conventino come luogo di penitenza e primo nucleo dei Secondo Ordine
francescano.
Poco
dopo vi giunse l'altra sorella, Beatrice, e poco dopo ancora la madre,
Ortolana.
Agnese
di Assisi fu così la più fedele seguace della sorella Chiara, che fu a sua
volta la seguace più fedele di San Francesco. Visse nell'ombra luminosa della
sorella, assoggettandosi dolcemente al suo dolce coman-do, sempre obbediente e
sempre affettuosa.
Già
il suo nome di Agnese, derivato da quello di agnus, agnello, e portato da
migliaia di donne e da molte Sante, dopo l'antica Martire romana, ce la dipinge
mite e mansueta, senza però farci dimenticare che anche a lei, come alla
sorella maggiore, va attribuita una fermezza di carattere eccezionale e quasi
virile, soprattutto nell'osservanza più rigorosa della Regola francescana nella
sua più assoluta durezza.
La
leggenda ha insistito, con abbondanza di particolari, sui contrasti tra la
decisione delle due fanciulle, Chiara e Agnese, e quella della famiglia, che
non voleva permettere il loro abbandono del mondo e quale abbandono!
Certo
è che il fatto dovette suscitare un enorme scandalo nella buona società di
Assisi, soprattutto perché le due sorelle non cedettero ad insistenze né a violenze,
e restarono a San Damiano, seguite anzi dall'altra sorella e dalla Madre.
Veramente,
Agnese non vi restò a lungo. Per quanto straziata dal distacco (ci è restata,
per quanto di dubbia autenticità, una sua commoventissima lettera di commiato),
obbedì alla sorella come sempre le avrebbe obbedito, per recarsi a Firenze, nel
1219, a fondarvi il secondo convento delle Clarisse, quello di Monticelli.
A
Monticelli, Agnese fu superiora degna del proprio nome e della propria
famiglia, affettuosa con le sue Clarisse e caritatevole verso il prossimo
quanto era inflessibile verso se stessa, tenacemente attaccata ai voti
francescani, soprattutto a quello dell'assoluta povertà.
Visse
- di pane e di acqua, con un rude cilicio intorno ai teneri fianchi - fino al 1253,
quando morì a San Damiano, secondo il suo vivissimo desiderio, tre mesi dopo la
sorella Chiara. Aveva cinquantasei anni, essendo appena quindicenne quando si
era fatta tagliare i lunghi capelli di avvenente fanciulla assisiate.
La
data di culto per la Chiesa universale è il 16 novembre, mentre l'ordine
francescano, le Clarisse e la città di Assisi la ricordano il 19 novembre.
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