BEATA LAURA VICUNA
Nata a Santiago del Cile il 5 aprile 1891, Laura del
Carmen Vicuña Pino nasce da José Domingo, un militare in carriera di nobile
famiglia, e Mercedes Pino, una sarta di umili origini.
Quando in Cile scoppia la guerra civile, un parente
di José Domingo, Claudio Vicuña, prova a partecipare alle elezioni come
successore del presidente José Manuel Balmaceda, ma fallendo nell'intento
i suoi avversari politici cominciano a perseguitare l'intera famiglia Vicuña.
Josè Domingo con la moglie e le due figlie Laura e Giulia Amanda è costretto a
fuggire verso il sud del Paese nel 1897.
Tre anni dopo
José Domingo Vicuña muore, lasciando la moglie in difficoltà economiche. La
donna decide allora di trasferirsi con le figlie in Argentina.
Mercedes Pino
e le figlie arrivano nel paesino di Neuquén e la donna trova lavoro presso la
tenuta di Manuel Mora, un ricco imprenditore agricolo. Mercedes accetta di
diventare la sua amante e Manuel Mora acconsente a provvedere all'educazione
delle figlie: Laura è mandata a studiare in un collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, il ramo femminile
dei Salesiani fondati da Giovanni
Bosco, dove si trova subito a proprio agio nell'ambiente salesiano.
La situazione
di precarietà della madre, la sua convivenza con un uomo fuori dal sacramento cattolico del matrimonio e il suo
allontanamento dalla fede sono per Laura fonte di sofferenza e preoccupazione.
Sono tre i capisaldi della sua "regola di vita": servire Dio per
tutta la vita, preferire la propria morte piuttosto che il peccato, fare tutto
il possibile per far conoscere e amare Dio alle persone a lei più prossime, in
particolare alla madre.
Nel 1902 Vicuña prende i voti di povertà,
castità e obbedienza in forma privata. Non può infatti essere ammessa ufficialmente
come postulante delle Figlie di Maria Ausiliatrice a causa della condotta della
madre, considerata dalla Chiesa cattolica in condizione di "peccato
mortale".
Laura Vicuña
soffre molto per la presenza di Manuel Mora nella vita della madre e nella sua.
L'uomo tenta di abusare spesso di Laura, ma lei riesce a gestire i suoi
propositi violenti. Tuttavia Manuel Mora non può sopportare l'ostinazione di
Laura a reagire contro di lui e per vendicarsi si rifiuta di continuare a
pagare la retta del collegio. Laura e la sorella vengono comunque riaccolte a
scuola dalla direttrice per via della loro difficile situazione familiare.
Per problemi
di salute, nel 1903, lascia il collegio e
va a vivere in un appartamento a Junín de Los Andes, assistita dalla madre.
Muore il 22 gennaio 1904, all'età di 12 anni e mezzo.
La
congregazione dei Salesiani da inizio al processo di canonizzazione di Laura Vicuña a partire dagli anni
50 grazie soprattutto a suor Cecila Ghedini. Ma le possibilità che Laura Vicuña
venga proclamata beata in realtà non sono molte perché la Chiesa cattolica non può
considerarla una martire,
tuttavia la determinazione dei salesiani contribuisce a portare avanti il lungo
processo di beatificazione. Laura Vicuña viene proclamata beata da sanGiovanni
Paolo II il 3
settembre 1988 sul Colle Don Bosco nel territorio di
Castelnuovo Don Bosco (Asti).
La ragione
principale della sua beatificazione è un miracolo attribuitole nel 1955 quando Suor
Ofelia del Carmen Lobos Arellano, affetta da gravi problemi polmonari e con solo pochi mesi di vita, si
rivolge a Laura Vicuña in preghiera e guarisce.
Laura Vicuña è
venerata in Cile e Argentina come la protettrice delle vittime di incesti e abusi
sessuali. I santuari principali a lei dedicati si trovano a Santiago
del Cile e in Argentina a Junín de los Andes.
La memoria
liturgica ricorre il 22 gennaio, giorno della sua morte. La salma è venerata
nella cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Bahía Blanca, in Argentina
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