BEATO ANDREA DA RINN
Andrea Oxner nacque nel 1459, figlio
di Simone Oxner e di Maria. All'età di due anni rimase orfano di padre e la
madre decise di affidarlo alle cure di uno zio, un certo Meyer, proprietario di
una locanda a Rinn.
Secondo la leggenda, nel 1462 un
gruppo di commercianti ebrei di Nurberg avrebbe offerto a Meyer una somma di
denaro per l'acquisto del fanciullo e l'uomo avrebbe acconsentito. Il 12 luglio
1462 i commercianti ebrei avrebbero portato il piccolo Andrea in un bosco di
betulle e lo avrebbero sacrificato su una pietra, da allora nota come Judenstein,
la pietra degli ebrei. Dopo averlo circonciso avrebbero appeso il corpo del bambino
al ramo di un albero.
Il corpo del bambino fu trovato dalla
madre, la quale lo fece seppellire nel cimitero di Ampass,
villaggio vicino a Rinn.
Una tardiva inchiesta, avvenuta
solamente diversi anni dopo il fatto, non riuscì ad assicurare alla giustizia i
responsabili dell'omicidio.
In seguito al presunto omicidio
rituale di Simonino di Trento la storia del piccolo Andrea Oxner
iniziò ad essere conosciuta in tutta Europa. Diversi pellegrini, incluso
l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo, si recarono a
pregare sulla tomba del piccolo martire.
Nel 1620 Ippolito Guarinoni, medico
di Hall,
fece edificare una cappella sul luogo del martirio. In seguito i resti del
bambino furono traslati all'interno di essa.
Da fonti storiche si sa che, nel 1722,
il giorno della sua festa, cioè il 12 luglio, si celebrava in onore del martire
la messa votiva dei Santi Innocenti.
Nel 1750 o nel 1751 il vescovo di
Bressanone e l'abate dei Premostratensi di Wilten indirizzarono a papa Benedetto XIV la richiesta di beatificazione del
piccolo Andrea Oxner. Il 27 settembre 1751 il pontefice diede inizio al
processo di beatificazione, che si concluse nel 1755 con una beatificazione
equipollente.
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