PIER GIORGIO FRASSATI
Pier Giorgio Frassati nacque il 6 aprile,
da una delle famiglie più in vista dell'alta borghesia della Torino sabauda.
Il padre, Alfredo
Frassati, si laureò in legge e vinse il concorso statale per la
libera docenza in diritto
penale presso l'Università di Sassari. Tuttavia preferì
dedicarsi alla carriera giornalistica, che rappresentò poi la sua fortuna; nel1895 rilevò la redazione del quotidiano
“Gazzetta Piemontese”. Il 1º gennaio dell'anno successivo, la “Gazzetta
Piemontese” apparve con una nuova testata: “La Stampa ”.
Alfredo Frassati, assumendo la piena
proprietà nel 1902, ne fu subito
vicedirettore e poi, dal 1900 al 1920, direttore a tutti
gli effetti.
Oltre ad essere fondatore e direttore
di uno dei quotidiani più importanti della penisola, fu anche un insigne uomo
politico al fianco del liberale Giovanni
Giolitti, che lo nominò prima Senatore del Regno e poi, nel 1913,Ambasciatore in Germania.
Il 5 settembre 1898 prese in moglie la cugina Adelaide
Ametis. Allieva del Delleani,
fu una pittrice apprezzata: espose alla Biennale di Venezia e una delle sue opere venne acquistata
dal Re Vittorio Emanuele III.
Luciana
Frassati, sorella di Pier Giorgio, più giovane di lui di un anno,
nacque il 18 agosto 1902 e morì nell'ottobre del 2007, a 105 anni. Lo status economico e sociale della famiglia era
dunque notevole.
Più complicati furono però i rapporti
interni: infatti i coniugi Frassati, forse per troppa somiglianza caratteriale,
spesso litigavano e andavano poco d'accordo; tuttavia non giunsero mai ad una
separazione, anche se i rapporti in alcuni casi furono molto tesi.
L'educazione che i due fratelli
Frassati ricevettero in famiglia fu improntata su metodi e principi piuttosto
rigidi, che Luciana ha definito addirittura “spartani”; ella ha raccontato che
"La casa signorile in cui vivevamo sembrava una caserma".
La famiglia quindi trasmise ai figli
un duro sistema di regole e doveri, basato sul rispetto, l'ordine, la
disciplina e l'onore. La fede fu impartita unicamente dalla madre.
È probabilmente visitando i poveri
nelle loro abitazioni che Pier Giorgio contrasse una poliomielite fulminante che lo portò repentinamente
alla morte in meno di una settimana, dal 29 giugno al 4 luglio,
giorno in cui spirò.
La mattina del 30 giugno 1925, Pier Giorgio accusò
una strana emicrania e anche un'insolita inappetenza.
Nessuno però diede molto peso al suo malessere, pensando a comuni sintomi
influenzali.
Inoltre, in quegli stessi giorni,
tutta l'attenzione dei familiari era rivolta all'anziana nonna materna, Linda
Ametis, che morì il 1º luglio.
La notte prima della morte della
nonna, come racconta Luciana, non potendo prendere sonno per l'assillante
dolore, Pier Giorgio tentò di alzarsi per camminare un po', ma cadde più volte
in corridoio e si rialzò sempre da solo e senza che nessuno, a parte i
domestici, se ne accorgesse.
I genitori compresero la gravità delle
condizioni del figlio proprio il giorno della morte della nonna, quando egli
non riuscì più ad alzarsi dal letto per partecipare alla celebrazione delle
esequie.
Pier Giorgio stava quindi morendo
senza che nessuno se ne rendesse conto e quando il medico accertò le condizioni
disperate in cui versava, era ormai troppo tardi per qualsiasi rimedio.
Si tentò tuttavia di fare il
possibile; il padre fece arrivare direttamente da Parigi un siero sperimentale,
ma fu tutto inutile.
Giovanni
Paolo II lo proclamò beato il 20 maggio 1990.
Il Papa polacco lo aveva definito tra
l'altro "un alpinista... tremendo" e “il ragazzo delle otto Beatitudini”.
Il miracolo,
riconosciuto dalla Chiesa al fine della beatificazione, è la guarigione di Domenico Sellan, un
friulano che aveva contratto, verso la fine degli anni trenta,
il morbo di Pott.
Questi, quasi in fin di vita, guarì repentinamente e senza un'evidente
spiegazione medica dopo che un suo amico sacerdote gli aveva donato un'immagine
con una piccola reliquia di Pier Giorgio Frassati, al quale
Sellan si rivolse con fiducia, supplicandolo d'intercedere per lui presso il
Signore, secondo i principi della religione cattolica, per ottenere la
guarigione.
Il 3 marzo 2008 fu compiuta una ricognizione canonica
del corpo del beato, che riposa in una cappella laterale della navata sinistra
del Duomo di
Torino (precedentemente
era sepolto nella tomba di famiglia a Pollone,
ma fu poi traslato negli anni novanta).
Tale ricognizione era finalizzata alla traslazione delle sue reliquie a Sydney,
in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.
Successivamente, le reliquie sarebbero state riportate alDuomo di
Torino, anche se alcuni ritengono che la famiglia le conservi invece
in luogo segreto.
Pier Giorgio è patrono delle confraternite, dei giovani
di Azione
Cattolica e, nello Stato della Città del Vaticano,
è stato eretto patrono del Gruppo Allievi dell'Associazione
Ss. Pietro e Paolo, già Guardia
Palatina d'Onore di Sua Santità.
Il Club Alpino Italiano ha dedicato a Pier Giorgio Frassati,
dopo la sua beatificazione, una rete di sentieri, detti appunto Sentieri
Frassati, estesa in quasi tutte le regioni italiane. Con le tre inaugurazioni
previste nel 2011 vi sarà almeno un sentiero in ogni
regione, come previsto dal progetto originario. Alcuni sentieri hanno un
percorso internazionale. Lungo questi percorsi il beato Pier Giorgio è
ricordato con targhe che ne ricordano alcune frasi.
L'Operazione Mato Grosso ha dedicato a
Pier Giorgio Frassati, un rifugio situato in Valle d'Aosta. Il rifugio,
costruito e gestito dai ragazzi volontari dell'Operazione Mato Grosso, è stato
dedicato a lui proprio per il suo amore verso la montagna e verso i più poveri.
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