SAN GIROLAMO EMILIANI


San Girolamo nacque a Venezia nel 1486 dalla famiglia patrizia dei “Miani” da Angelo a da Dionora Morosini. Ebbe una sorella di nome Cristina e tre fratelli: Carlo,Marco e Luca.

Perduto il padre all’età di 15 anni, nel 1511 fu mandato come provveditore a Castelnuovo di Quero. Fatto prigioniero durante un assalto al castello, riacquistò la libertà per l’intervento prodigioso della Madonna. Intorno al 1525 ci fu nella sua vita una profonda trasformazione spirituale. L’incontro con la Campagnia del Divino Amore e la terribile carestia, che nel 1528 devastò l’Italia, accesero in lui l’amore per i poveri. Per sfamarli consumò in poco tempo tutto quello che possedeva. Fu proposto all’Ospedale del Bersaglio, vero rifugio d’ogni miseria. Qui la sua attenzione fu attratta soprattutto dai bambini senza genitori e senza casa. Aprì per loro una casa e andò a vivere con loro. In seguito ampliò la sua opera nell’ospedale degli Incurabili. Nel 1532 il Vescovo di Bergamo lo invitò nella sua Diocesi. In seguito passò a Verona, a Milano, a Como e a Pavia. In tutte queste missioni egli coinvolse molte persone che si offrirono per aiutarlo. Alcuni decisero di lasciare tutto per servire Cristo nei poveri e negli orfani. Nacque così la Compagnia dei servi poveri, che in seguito divenne poi la Congregazione dei Padre Somaschi. Nell’estate del 1534, Girolamo si stabilì a Somasca. Oltre alle sue solite attività, prosegui una vita di austera penitenza. Morì di peste nella notte tra il 7 e l’8 febbraio 1537. La Chiesa nel 1767 lo innalzò all’onore degli altari. Nel 1928 Pio XI lo proclamò “padre e patrono degli orfani e della gioventù abbandonata di tutto il mondo”.

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