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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

VENERABILE MAGGIORINO VIGOLUNGO

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Nato a Benevello, poco lontano da Alba, il 6 maggio 1904, Maggiorino Vigolungo sembra aver le idee chiare fin da piccolo, se a chi gli chiede cosa vuol far da grande risponde invariabilmente “Io farò il santo”. Buon per lui che a sette anni la sua strada incrocia quella di un pretino trentenne, don Giacomo Alberione, che ha grandi sogni e che lo aiuta a sognare. Con in testa l’idea che la stampa è un ottimo mezzo di apostolato e con in cuore già il sogno di una Famiglia religiosa che divulghi la Parola di Dio, il prete riesce ad entusiasmare il bambino, ma, come testimonierà al processo di beatificazione, deve riconoscere che la grazia di Dio lo ha prevenuto e ha già fatto cose grandi: Maggiorino già è abituato a confessarsi ogni mese, ha molta cura della sua vita spirituale e riceve spesso la comunione, in controtendenza rispetto alle indicazioni dell’epoca. Vivacissimo ed effervescente nel gioco, stupisce per come sa stare immobile, quasi rapito, davanti all’altare, soprattutto

SERVO DI DIO JUAN DE DIOS BLASCO MERINO

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Nacque a La Torre de Esteban Hambrán (Toledo) il 2 luglio 1915. Suo padre, Juan de Dios, nativo di Villamantilla (Madrid), era il ferraio cittadino. Il piccolo fu battezzato il 13 luglio, nella parrocchia di Santa Maria Maddalena. Aveva un fratello di nome Francisco.Juan de Dios si trasferì a Toledo, presso il Seminario Conciliare, per compiere gli studi di filosofia e teologia. Quando patì il martirio, a ventun anni appena compiuti, gli mancavano solo due anni per prendere Messa.Quando la guerra civile iniziò nel mese di luglio, i seminaristi erano a casa in vacanza. Una testimone ricorda come Juliana Merino, madre del giovane studente, manifestava la gioia che suo figlio ritornasse a casa. Ereditato dai venerabili sacerdoti che compilarono e custodirono tutta la documentazione sul tema, si conserva un elenco degli alunni del Seminario Maggiore di Toledo del corso 1935-1936. Lì si rende conto dell’accaduto, brevemente, ma con chiarezza per ciascuno dei seminaristi: nome; paese;

BEATA MARIA ANTONIA BANDRES Y ELOSEGUI

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Maria Antonia Bandrés y Elósegui nacque a Tolosa (Guipúzcoa, Spagna), il 6 maggio 1898, seconda dei 15 figli dell’avvocato Raimondo Bandrés e Teresa Elósegui, in famiglia era chiamata Antonita. Era cagionevole di salute ma di alta sensibilità, ricevette le prime nozioni di studio dalle sorelle del suo confessore padre Ilario Oscoz. Fin da bambina frequentò il Collegio delle Figlie di Gesù, fondato a Salamanca il 6 gennaio 1874 dalla madre fondatrice Candida Maria di Gesù; fu esempio ammirevole di virtù ed esempio per i numerosi fratelli più piccoli; non mancavano in famiglia gli agi, ma lei avvertì come proprie le preoccupazioni e le necessità dei poveri e bisognosi, pertanto da giovane fece volontariato (diremmo oggi) nei suburbi di Tolosa e con le operaie del sindacato un’opera di evangelizzazione e sociale, abbastanza rara per quei tempi. Nel 1913 a Loyola, durante gli Esercizi Spirituali, si ricordò quanto le aveva detto madre Candida un paio d’anni prima: ”Tu sarai Figlia

VENERABILE ISTAVAN KASZAP

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István Kaszap nacque il 25 marzo 1916 a Székesfehérvár in una famiglia profondamente cattolica di cinque figli. Frequentò il liceo cistercense della sua città natale. I suoi compagni di liceo lo ricordano come un ragazzo disponibile, amabile, delicato e puro di cuore. Durante gli esercizi spirituali dell'ultimo anno del liceo decise di fare il gesuita. Si sentì attratto dal modo di vivere la povertà e dall'entusiasmo per il regno di Cristo dei gesuiti. Entrò nella casa dei novizi a Buda nell'estate del 1934 e cominciò a vivere la vita religiosa con completa dedizione. Tuttavia in dicembre fu colpito da un'infezione virale che gli provocò febbre alta e foruncoli in tutto il corpo. A marzo fu trasportato all'ospedale in pericolo di morte e fu sottoposto ad un'operazione seria. Il trattamento delle piaghe gli causò dolori forti, ma lui lo sopportò con pazienza eroica che colpì tutti. A luglio poté tornare al noviziato, ma le piaghe ricomparvero e il padre maes

VENERABILE MARIA CARMELINA LEONE

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Nata a Palermo l'11 Luglio 1923 da modesta famiglia, Maria Carmelina Leone mostrò, sin dall'inizio del suo passaggio sulla terra, una certa "predilezione" per il cielo. Passaggio brevissimo che ha fotografato Maria Carmelina come ragazza con una cultura elementare, una bravura nel ricamo e che ha frequentato una scuola di taglio e cucito ed ha insegnamento catechistico nella Chiesa di Casa Professa. E' poi sopravvenutala la malattia che la porterà alla morte. Maria Carmelina Leone morì il 1 Ottobre 1940. Seppellita prima al cimitero dei Rotoli e poi a quello dei Cappuccini. In tutta Palermo, e non solo, innumerevoli miracoli sono attribuiti a lei, morta a diciassette anni dalla voce popolare già considerata una "piccola santa". Il processo canonico di beatificazione è iniziato con quello cognizionale il 29 Gennaio 1982 in sede Diocesana e si è concluso nella monumentale Chiesa di Casa Professa l'11 Luglio 1986. Appena ultimato, i resti mortali d

SAN LUIGI GONZAGA

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Figlio del marchese Ferrante Gonzaga, nato il 19 marzo del 1568, fin dall'infanzia il padre lo educò alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una mini corazza ed un elmo e rischiò di rimanere schiacciato sparando un colpo con un cannone. Ma a 10 anni Luigi aveva deciso che la sua strada era un'altra: quella che attraverso l'umiltà, il voto di castità e una vita dedicata al prossimo l'avrebbe condotto a Dio. A 12 anni ricevette la prima comunione da san Carlo Borromeo, venuto in visita a Brescia. Decise poi di entrare nella compagnia di Gesù e per riuscirci dovette sostenere due anni di lotte contro il padre. Libero ormai di seguire Cristo, rinunciò al titolo e all'eredità ed entrò nel Collegio romano dei gesuiti, dedicandosi agli umili e agli ammalati, distinguendosi soprattutto durante l'epidemia di peste che colpì Roma nel 1590. In quell'occasione, trasportando sulle spalle un moribondo, rimase contagiato e morì. Era il 1591, aveva solo 23 anni. E&

SERVA DI DIO MARIA ORSOLA BUSSONE

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Maria Orsola Bussone nacque alle 22.30 del 2 ottobre 1954, nella casa della nonna materna, a Vallo Torinese, nelle Prealpi piemontesi. Venne battezzata il 10 ottobre nella parrocchia di San Secondo martire, dal parroco don Giuseppe Michelotti. Il padre, Umberto, era gestore di un’officina, mentre la madre, Luigina, era casalinga, oltre che un’abile sarta. A loro si aggiunse il secondo figlio, Giorgio, nato il 7 maggio 1957. Da piccola Maria Orsola frequentò l’ultimo anno dell’asilo presso la scuola materna di Monasterolo, tenuta dalle Suore del Cottolengo. Lasciò di sé un ricordo indelebile nelle suore: «Era veramente buona. In vent’anni che ho tenuto l’asilo non ne ho trovata un’altra come lei», ha dichiarato l’ex direttrice, suor Melchiorina. Frequentò quindi le elementari nella scuola del paese: in quel periodo ricevette la Prima Comunione il 23 aprile 1961 e la Cresima l’11 luglio 1965, entrambe nella sua parrocchia. Fu iscritta all’Azione Cattolica. Una ragazza normal

BEATO JAROGNIEW WOJCIECHOWSKI

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Jarogniew Wojciechowski proveniva da Poznan, Polonia, 5 novembre 1922. Il padre gestiva un negozio di cosmetici. La vita di famiglia fu segnata a lungo da situazioni traumatiche a causa dell'alcolismo del padre che finì per abbandonare la famiglia. Jarogniew fu costretto a cambiare scuola e rimase sotto la cura di sua sorella maggiore. In tale situazione trovò appoggio nell'oratorio salesiano, alle cui attività partecipava con entusiasmo. Di lui le testimonianze ricordano che faceva il chierichetto dai salesiani, partecipava alle gite e alle colonie, suonava canti religiosi al pianoforte, partecipava alla vita religiosa della famiglia, ogni giorno riceveva la comunione e come gli altri compagni del gruppo si distingueva per la fraternità, il buon umore e l'impegno nelle attività, nei doveri e nella testimonianza. Egli spiccava tra gli altri perché appariva piuttosto meditativo, tendeva ad approfondire la visione delle cose, cercava di capire gli avvenimenti, senza pe

SERVO DI DIO JOSEF ENGLING

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Josef Engling nacque il 5 gennaio 1898 a Prossitten, nella Prussia Occidentale (all’epoca in Germania, attualmente in Polonia e denominata Prosity), quarto dei sette figli del sarto Augusto. Nella prima infanzia venne colpito da un principio di poliomielite, che produsse un lieve incurvamento nelle gambe; inoltre, aveva difficoltà nel parlare e non riusciva a pronunciare bene la lettera “r”. Nonostante questi lievi difetti fisici, sviluppò una costituzione robusta e una statura imponente. Nel 1904 iniziò le scuole elementari. Non era particolarmente brillante, ma, grazie alla sua perseveranza, arrivò a diventare il primo della classe. A volte, sua madre doveva tenere a freno i suoi impeti di collera, specie se a scuola accadeva qualche ingiustizia. A dodici anni, nel maggio 1910, Josef decise di tenere un diario: «Questo libro non verrà usato per vanità, bensì per migliorare la mia vita e per prepararmi alla  mia Prima Comunione. Ho preso il proposito di tenere un diario, dato

SERVO DI DIO LUIGI LO VERDE

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Filippo Lo Verde nacque il 20 dicembre 1910 a Tebourba presso Tunisi: i suoi genitori, Giovanni Lo Verde e Rosa Macaluso, erano emigrati da Palermo alla Tunisia per cercare lavoro. Precisamente, il padre esercitava il mestiere di muratore e di costruttore, mentre la madre gestiva un negozio di salumeria e generi alimentari. Attraverso l’esercizio dei loro lavori i genitori mantenevano la numerosa famiglia, che contava in tutto dodici figli, sette dei quali sopravvissuti all’infanzia. Filippo, che era l’ultimo, fu battezzato il 1° gennaio del 1911 nella parrocchia delle SS. Perpetua e Felicita a Tebourba. Dopo pochi mesi, a settembre, la famiglia fu costretta a lasciare la Tunisia e rientrare a Palermo, dove Filippo poté trascorrere l’infanzia e la fanciullezza in un ambiente familiare profondamente religioso. Sotto la guida delle Dame del Sacro Cuore, nell’aprile 1917, a sei anni e mezzo, ricevette la Prima Comunione e, in Cattedrale, la Cresima. Compì invece gli studi eleme

SERVA DI DIO LUIGIA MAZZOTTA

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Nacque a Lecce il 9 luglio 1900; rivelando sin da piccola una spiccata devozione eucaristica. Era di famiglia poverissima e fu ben presto colpita da una serie di gravi e debilitanti malattie, che le impedirono ogni attività, costringendola a letto, benché lei volesse dedicarsi tutta all’apostolato. Sopportò con eccezionale amore, queste malattie che colpivano il suo corpo, ma soprattutto la sua esuberante gioventù, unendosi costantemente alla Passione di Cristo. Guidata nella vita della perfezione, da un valente direttore spirituale, offrì la sua giovane vita, con sofferenza riparatrice, purezza, pazienza; invitando parenti ed amici con l’esempio e la parola, all’amore salvifico di Gesù. E come per i casi precedentemente elencati, anche Luigia nel suo letto, diventò punto di riferimento per tante persone in cerca di conforto e consiglio. Morì in fama di santità a soli 22 anni, il 21 maggio 1922 a Lecce; ai suoi funerali parteciparono migliaia di persone, indice del bene che

BEATO JAIME ORTIZ ALZUETA

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Tra di essi, oltre al sacerdote suddetto, spicca il giovane Jaime Ortiz Alzueta. Nato a Pamplona, Navarra spagnola, era il capobanda tra i ragazzi del quartiere in cui viveva. Era temuto ed ammirato, ovunque passasse portava il terremoto. Trascorse la sua fanciullezza vagabondando continuamente tra istituti e collegi, che inesorabilmente lo rispedivano a casa dopo averne constatata la sua incorreggibile indisciplina. Un giorno fece ritorno a casa con la faccia sporca ed ustionata dal sole. Suo padre, sconvolto, si precipitò nella casa dei Maristi, ove Jaime avrebbe dovuto essere a scuola, ma si sentì rispondere che suo figlio non si presentava alle lezioni da oltre un mese. Come ultima possibilità, il 24 maggio 1913, a soli dodici anni, entrò nella Scuola Professionale salesiana della città. Qui rimase miracolosamente incantato dalla figura di San Domenico Savio. Fu ammesso a far parte della banda musicale, ma il suo vivace ed irrequieto temperamento anche qui non tardò a ma

SANT’EMERICO D’UNGHERIA

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Il principe Emerico fu figlio di s. Stefano primo re d’Ungheria, detto ‘il Santo’ (969-1038), promotore della conversione al cristianesimo del popolo magiaro e di Gisella sorella dell’imperatore Enrico II il Santo. Nacque in un anno imprecisato fra il 1000 e il 1007 e venne educato dal 1015 al 1023 da s. Gerardo abate benedettino veneziano, divenuto consigliere del re e precettore del figlio, il quale fu successivamente vescovo di Csanád e morì assassinato dai pagani nel 1046. Emerico sposò una principessa bizantina, ma secondo una sua biografia redatta fra il 1109 e 1116, egli visse durante il matrimonio in perfetta castità, collaborando con il padre re Stefano alla conversione dei sudditi. Il suo nome è legato ad uno “speculum regum” intitolato “De institutione morum ad Emericum ducem”, la tradizione vuole che il padre Stefano il Santo l’abbia fatto comporre per lui. In seguito ad un incidente di caccia Emerico premorì al padre nel 1031 ad Alba Regale in Ungheria, la sua