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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

SERVA DI DIO RACHELE AMBROSINI

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“La sofferenza è come una mandorla amara. Tu la butti via, credi che sia finita nella fredda terra. Invece ripassando per quel posto, dopo alcuni anni, troverai un bel mandorlo in fiore”. Sono i pensieri di un’adolescente che non aveva compiuto ancora quindici anni, ma che già era molto matura sulle cose della vita, dimostrando di possedere una conoscenza che forse non era già più di questa terra, ma apparteneva al cielo. E al cielo sarebbe presto ritornata questa ragazza fatta per il cielo: Rachele Ambrosini. Era nata nella frazione Passo del comune di Pietradefusi (Av) il 2 Luglio 1925, figlia unica del dottore Alberto e di Filomena Sordillo. I suoi erano molto benestanti, il padre infatti oltre che medico era anche un ricco proprietario terriero. Ma a Rachelina non interessavano i soldi della famiglia, i privilegi della sua condizione sociale. Fin da bambina prediligeva i piccoli, gli umili, i poveri, a cui manifestava ogni forma di carità. Lei, la padroncina, amava più d

BEATO NUNZIO SULPRIZIO

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A 540 metri sul livello del mare, sulle pendici del monte Picca, si distende a diversi livelli per lo sperone roccioso, il borgo di Pescosansonesco, in provincia di Pescara. Lì, dai giovani sposi Domenico Sulprizio, calzolaio, e Rosa Luciani, filatrice, il 13 aprile 1817, domenica “in albis”, nacque un bambino, che, battezzato, prima del tramonto del medesimo giorno, fu chiamato Nunzio. Solo il registro dei battesimi – il libro dei figli di Dio – della sua parrocchia, per lunghi anni riporterà il suo nome: ignoto ai potenti, ma notissimo e bene-amato da Dio. A tre anni, i suoi genitori lo portarono al Vescovo di Sulmona, Mons. Francesco Tiberi, in visita pastorale nel vicino paese di Popoli, perché fosse cresimato: era il 16 maggio 1820, l’unica data lieta della sua fanciullezza, perché in seguito non avrà che da soffrire. Orfano e sfruttato Nell’agosto dello stesso anno, muore papà Domenico a soli 26 anni. Circa due anni dopo, mamma Rosa si risposa, anche per trovare un s

SERVO DI DIO VICTORIANO BALLESTEROS

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Nacque nel 1912 a Villarrobledo (Albacete). Era il maggiore di tre fratelli. Il padre lavorava come contadino per dei nobili. Successivamente si ritrovarono con un piccolo appezzamento terra e la lavoravano essi stessi. La famiglia ereditò la casa dove viveva ed una piccola porzione di vigna. Nel 1927 Victoriano entrò nel Seminario Minore di Santo Tomás de Villanueva a Toledo. Durante le vacanze aiutava suo padre nei campi e il sacerdote in chiesa. Era un bravo studente e ogni anno riceveva una borsa di studio. Passò il corso 1935-1936 a casa, per problemi di salute. Quando scoppiò la guerra andò a rifugiarsi a Casas de Fernando Alonso, dov’era la famiglia, ma qualcuno lo vide incamminarsi e lo poterono incontrare. Un cugino di primo grado del padre di Victoriano fu colui che l’uccise: disse che quel trofeo doveva essere per lui. Quando vide arrivare il suo parente si rallegrò e disse: «Lolo, vieni a salvarmi!». L’uomo gli rispose: «Andiamo, andiamo ad incontrare una sposa». M

SERVA DI DIO PAOLA RENATA

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Paola Renata Carboni nacque in una famiglia profondamente atea, il 21 febbraio 1908 a Montefalcone Appennino in provincia di Ascoli Piceno; il padre Raffaele Carboni, valente chirurgo, era medico condotto del paese, la madre si chiamava Rosa Maieski, Paola fu la quarta di otto figli. Il dottor Carboni pur essendo umanamente giusto e onesto, era stato educato nelle sue idee materialistiche, dominanti nelle scuole di allora, però non solo era un miscredente, ma anche ostile alla religione, così aveva convinto la giovane moglie alle sue idee, nonostante che fosse stata educata religiosamente; non permetteva che si andasse in chiesa, né che si frequentasse qualche sacerdote, inculcava nei figli lo stesso odio per la Chiesa. Paola fu battezzata di nascosto dalla zia Giuseppina Maieski, quattro anni dopo la sua nascita il 22 giugno. Nel luglio del 1910 la famiglia Carboni si trasferì a Grottazzolina (AP) dove il padre aveva ottenuto la condotta, qui Paola frequentò le scuole element

SERVO DI DIO WALTER ELIAS CHANGO RONDEAU

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Giovane laico uruguaiano si distinse per la sua grande fede. Recitava il Rosario tutti i giorni, aiutava i poveri e i malati perché diceva che “quello che faceva per i poveri lo faceva a Cristo stesso”. Costruiva giochetti da donare ai bambini più indigenti. Visitava gli infermi per confortarli e allietarli. Faceva il catechista a tempo pieno. Fu un apostolo della Eucaristia, cercava sempre di coinvolgere i suoi amici a venire alla Messa. Diceva:”La Comunione è la vita dell’anima. Senza di essa la nostra anima languisce e muore, incapace di migliorarsi”; “Incomprensibile grandezza dell’Eucaristia! Il Dio Eterno, infinito in tutta la perfezione, nasconde la sua perfezione sotto il velo apparente della bianca Ostia, per darsi in alimento agli uomini infinitamente indegni di ricevere la sua grandezza”.

SERVA DI DIO SANTINA CAMPANA

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Nella grande fioritura di giovani donne morte in concetto di santità, le cui cause di beatificazione sono in corso presso la competente Congregazione Vaticana o presso le Diocesi di origine, spiccano i nomi di quelle giovani, che hanno dimostrato la loro adesione alla volontà di Dio, accettando le sofferenze di malattie più o meno lunghe, più o meno invalidanti, vissute spesso per anni in un letto. Letto diventato altare per il sacrificio della loro giovinezza, offerta per la salvezza della propria anima e del mondo; ricordiamo alcune Serve di Dio italiane: Paola Renata Carboni (1908-1927), 19 anni di Fermo; Paola Adamo (1963-1978), 15 anni morta a Taranto; Teresa Ferdinandi (1912-1940), 28 anni di Todi; Angela Iacobellis (1948-1961), 13 anni morta a Napoli; Bianca Chilovi (1909-1934), 25 anni di Cles (Trento); Filomena Giovanna Genovese (1835-1864), 29 anni di Nocera Superiore; Luigia Mazzotta (1900-1922), 22 anni di Lecce. A loro bisogna aggiungere la Serva di Dio Santina Ca

SERVA DI DIO VERONICA ANTAL

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Sulla scia del riconoscimento del martirio in difesa della purezza, operato dalla Chiesa per s. Maria Goretti (1890-1902), proclamata santa nel 1950, altre ragazze di quest’epoca moderna si sono venute a trovare nelle stesse condizioni di Maria Goretti e come lei hanno resistito alla cieca violenza di uomini, che incuranti della loro volontà contraria, volevano abusare di loro, facendole perdere la purezza che tanto difendevano. “La morte ma non il peccato”, diceva un altro santo ragazzo Domenico Savio (1842-1857) e la morte preferirono queste ragazze, pur di non peccare, oggi sbrigativamente si sarebbe parlato di stupro e i giornali sono pieni di questi casi, ma la differenza consiste nel motivo principale, perdere la purezza equivaleva commettere un peccato, rinunciare con violenza ai principi morali a cui erano state educate, preoccupazione anche per l’anima del violentatore che peccava, qualunque fosse il motivo che lo spingeva a tale condannabile gesto. E così abbiamo avu

SAN PIETRO CALUNGSOD

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Fu uno dei giovani catechisti, che accompagnarono i missionari gesuiti spagnoli, che partendo dalle Isole Filippine, sbarcarono alle Isole Ladroni, successivamente chiamate Marianne, situate nell’Oceano Pacifico Occidentale, dipendenza della Spagna, fin dalla loro scoperta nel 1521 da parte di Fernando Magellano. Pedro Calungsod Bissaya, originario della regione di Visayas nelle Filippine, era nato nel 1654 a Ginatilan (o Naga di Cebu) e fin da ragazzo frequentò la missione dei Gesuiti, divenendo poi catechista. La vita nelle Isole Ladroni, come le chiamò Magellano, era veramente difficile, giungla troppo fitta, scogliere ripide, con frequenti e devastanti tifoni, approvvigionamenti per la missione non regolari; nonostante ciò la perseveranza dei missionari fu premiata con numerose conversioni. Però un guaritore cinese, invidioso del loro successo, prese a spargere la voce fra gli indigeni, che l’acqua del battesimo fosse avvelenata, per cui alcuni bambini erano morti; per l

BEATO ZACARIAS ABADIA BUESA

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Zacarias Abadia Buesa nacque ad Almuniente, nei pressi di Huesca, il 5 novembre 1913. All’età di nove anni entrò nelle Scuole Saleslane della sua città natale. Attratto dalla vita salesiana passò a Campello (Alicante) e a Gerona, dove emise i voti religiosi nel 1930. Trascorse il periodo di tirocinio a Sarria, dove ebbe modo di mostrare le sue doti nel campo dell’educazione ed un grande spirito di sacrificio. Espulso dal Collegio di Sarria, fu fermato insieme a un suo fratello ed incarcerato per una settimana. Appena uscito, mentre cercava un rifugio sicuro, andò a finire nella locanda dove i miliziani stavano prendendo altri due salesiani, con i quali condivise la medesima fine. 

SERVA DI DIO MARTA OBREGON RODRIGUEZ

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È brillante, sportiva, dinamica. E anche bella. Di una bellezza, anzi, che non la fa passare inosservata, perché si accompagna ad un carattere estroverso e comunicativo “che attira come una calamita”, dicono i suoi amici. Marta Obregón Rodríguez è nata, seconda di quattro sorelle, il 1° marzo 1969 a La Coruña (Spagna), ma la famiglia si trasferisce a Burgos quando lei ha appena pochi mesi. Pratica pattinaggio, nuoto, atletica e nel tennis conquista i suoi primi trofei. Ha una voce meravigliosa, che qualcuno dice somigliare a quella di Bárbara Streisand, e sua inseparabile compagna è la chitarra, con la quale diventa l’anima degli incontri parrocchiali e delle feste tra amici. In famiglia si respira una religiosità profonda, mamma è attiva nell’Opus Dei, Marta invece si sente particolarmente attratta dalla spiritualità dei Neocatecumenali. Il che non la mette al riparo dalla crisi adolescenziale, che attraversa come tutti i coetanei, con una certa freddezza nei confronti delle prat

IL GIORNO DEI DEFUNTI 2 NOVEMBRE 2016

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Carissimi lettori del Blog La Storia dei Santi sono Rose Isax, oggi 2 novembre 2016 il giorno dei defunti dove ricordiamo i nostri cari che non ci sono più, che sono in paradiso. Ma ci proteggano sempre ovunque noi siamo. Recitiamo insieme nelle nostre preghiere L’eterno riposo: “L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua riposino in pace.Amen.”

BEATA MARIA CLEMENTINA ALFONSINA ANUARITE NENGAPETA

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La Beata Sr Maria Clementina Anuarite Nengapeta nacque nel 1939 da genitori pagani, alla periferia di Wamba (Congo). In seguito venne battezzata nella Chiesa cattolica insieme alla madre e alle sorelle. Iniziò i suoi studi e si diplomò presso le Suore del Bambino Gesù di Nivelles. Entrata nella Congregazione indigena della Santa Famiglia, emise la sua prima professione religiosa nella festa della Madonna della Neve il 5 agosto 1959. Nella sua vita religiosa fu occupata come sagrestana, aiuto cuoca e insegnante in una scuola primaria. Tutto eseguì con diligenza e amore. La barbarie, l'odio razziale, non impiegano mezzi raffinati né troppo tempo per tradurre le idee in delitti. Siamo nel Congo, in piena campagna contro gli europei: nell'anno 1961 scoppia la rivoluzione al grido: "Fuori i bianchi!". Quando nel 1964 vengono lanciati i paracadutisti belgi, comincia un vero massacro rivolto a eliminare tutti gli europei, i loro amici, i loro collaboratori. In

SERVO DI DIO LUIGI RAINERI

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Nacque a Torino nel 1895 da genitori profondamente cristiani, tanto che donarono con gioia a Dio tutti e cinque i loro figli. Luigi entrò tra i barnabiti, dopo gli studi ginnasiali nei loro collegi di Genova, nel 1914. La guerra venne a turbare la sua preparazione al sacerdozio: chiamato alla prima volta alle armi, ma presto dimesso per la salute malferma, poté riprendere con ardore gli studi fino a iniziare la scuola teologica a Roma. Ma nuovamente reclutato nel 1917, fu assegnato dapprima al distretto di Tortona, ove poté ricevere conforti e aiuti spirituali dal b. Don Orione. Iscritto alla scuola allievi ufficiali di Caserta, riusciva con sacrifici indicibili a conciliare la rigida disciplina militare con le pratiche religiose, passando illibato tra i pericoli morali di un ambiente molto corrotto. Promosso tenente fu inviato in zona di guerra. Le sue lettere dal fronte rivelano la serenità di spirito e la sua continua unione con Dio. Era esemplare nel comportamento come ufficia

VENERABILE DR. JOSÉ GREGORIO HERNÁNDEZ

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José Gregorio Hernández Junior Cisneros è nato il 26 ottobre 1864 a Isnotú , un piccolo e umile cittadina a quel tempo era la capitale del Comune Libertà Betijoque District (ora nel Comune di Rafael Rangel ) Stato Trujillo in Stati Uniti del Venezuela ( oggi Repubblica Bolivariana del Venezuela), ai piedi della Ande, nella parte occidentale del paese; il primo di sei fratelli, figlio di Benigno Maria Hernandez Manzaneda e Josefa Antonia Cisneros Mansilla, discesa colombiano e delle Canarie, rispettivamente. Matrilineal giù dal cardinale Francisco Jiménez de Cisneros (meglio conosciuto come il cardinale Cisneros), che fu confessore di Isabella la Cattolica , fondatore della Università di Alcalá e grande promotore della cultura del suo tempo; e paternamente, attraverso il lignaggio di un grande - nonno 's zio, è emparentaba con San Miguel Febres Cordero (Francisco Luis Florencio Febres-Cordero Muñoz), un educatore e scrittore eminente, membro del ecuadoriana dell'Accademia