BEATO GIACOMO CUSMANO
Giacomo
Cusmano nasce a Palermo - Italia il 15 marzo 1834. Figlio di Giacomo e
Maddalena Patti. Quarto di cinque figli. I suoi fratelli: Vincenzina, Pietro,
Giuseppe e Giuseppina.
A tre
anni perde la madre in una epidemia di colera. Sua sorella Vincenzina diventa
l'educatrice dei fratelli più piccoli trasmettendo al piccolo Giacomo le virtù
cristiane.
Da
bambino manifesta la sua attenzione per i poveri e i bisognosi come pure per l'ideale
missionario. Testimoni di questo sono i fatti che si raccontano della sua
infanzia e adolescenza.
A casa
la famiglia teneva chiusa a chiave la dispensa perché il piccolo Giacomo non
esitava a donare tutto ai poveri che bussavano alla sua porta. Alcune persone
hanno testimoniato la sua generosità quando, incontrando un povero infreddolito
lungo la strada, ha donato la sua camicia per coprirlo, o quando ha gettato le
sue scarpe dal balcone a favore di un povero ragazzo che camminava a piedi
nudi.
Dagli
anni 1841 a 1851 studia al "Collegio Massimo" dei Gesuiti a Palermo
ed è attratto dall'ideale missionario. Legge le riviste dei missionari che
lavoravano nelle Montagne Rocciose nel Nord America con grande entusiasmo
desiderando anche lui di fare parte di quel gruppo. Un altro fatto
interessante: quando il Superiore Generale dei Padri Gesuiti rientrò a Napoli
dopo la visita a Palermo nel 1850 il giovane Giacomo stava per partire con lui
per diventare un missionario. Solo che non aveva detto nulla alla sua famiglia.
Il fratello Pietro scopre i piani in tempo e va a prenderlo dalla nave pronta
per partire.
Nel
1851 inizia a studiare medicina presso la "Regia Università di Studi di
Palermo" e si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1855 con il massimo dei
voti. Per quattro anni esercita la professione medica a Palermo e a San
Giuseppe Jato, dove la famiglia aveva una proprietà da lui amministrata.
Noto
per le cure gratuite in favore dei poveri, che al solito non potevano
permettersi di pagare una visita medica, sente che non era sufficiente guarire
i corpi della gente, bisognava fare qualcosa di più grande. Parlando con la
sorella confida il desiderio di diventare un frate cappuccino per poter servire
i poveri più da vicino.
Chiede
l'aiuto di monsignor Domenico Turano, un sacerdote ben noto in città, e questi,
rendendosi conto di ciò che si agitava nell'interiore del giovane medico, lo
indirizza al sacerdozio. Così, dopo un intenso anno di preparazione, il 22
dicembre 1860, Giacomo Cusmano è ordinato sacerdote della diocesi di Palermo.
È
destinato alla chiesa dei "Santi Quaranta Martiri" nel quartiere
Albergheria di Palermo. Ben presto questo luogo diventa un centro di carità
cristiana, frequentato in particolare dai tanti poveri allora esistenti,
conseguenza delle diverse rivoluzioni che travagliavano la Sicilia e l'Italia
in quei tempi. P. Giacomo usa tutti i mezzi a sua disposizione per aiutare i
bisognosi, facendo anche delle raccolte nelle case delle persone benestanti. A
poco a poco si uniscono a lui molti collaboratori presi dall'esempio del nuovo
sacerdote.
Un
giorno, durante la cena a casa dell'amico Michele De Franchis, nota come tutti
i membri della famiglia, prima di iniziare a mangiare, prendevano un po' di
cibo dai loro piatti e lo mettevano su un altro piatto posto al centro della
tavola. Questo piatto era poi servito a un povero che bussava alla porta della
famiglia De Franchis. Vedendo questo gesto P. Giacomo ha una brillante idea: e
se tutti facessero
così
nella nostra città? Quanti poveri non si potrebbero aiutare! E associa questo
boccone a quello eucaristico: la santa comunione che unisce nel Cristo Poveri e
ricchi.
A
partire da questa ispirazione dà vita all'opera che chiama "Boccone del
Povero". Era l'anno 1867. Il Papa Pio IX il 24 luglio 1868 approva e
benedice l'opera.
Vedendo
l'entusiasmo e l'esempio di P. Giacomo molta gente comincia a seguirlo e ad
aiutarlo, compresi molti sacerdoti palermitani.
Per 10
anni P. Giacomo porta avanti li "Boccone del Povero". E i poveri da
servire aumentano sempre più. Ma non mancano le difficoltà e inizia la crisi
nella sua opera. Credendo che tutto ciò possa essere solo frutto della sua
superbia e non essere questa la volontà di Dio, pensa di affidare l'opera a
qualche congregazione religiosa. Ma intorno al mese di luglio 1878 fa un sogno,
nel quale la Madonna lo incoraggia a proseguire l'opera iniziata assicurandogli
che essa era voluta da Dio.
Per
dare continuità al "Boccone del Povero", raduna le sue collaboratrici
in una comunità religiosa, fondando così le Suore Serve dei Poveri. La
vestizione delle Suore avviene il 23 maggio 1880. Poco tempo dopo, il 4 ottobre
1884, dona l'abito religioso ai Fratelli Servi dei Poveri e il 21 novembre 1887
organizza in maniera stabile i Missionari Servi dei Poveri.
Il 14
marzo 1888, a soli 54 anni, muore a causa di una pleurite. Il 30 ottobre 1983 è
proclamato "Beato" dal Papa Giovanni Paolo II.
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