BEATA ALBERTINA BERKENBROCK


Nacque l’11 aprile del 1919 nel villaggio di São Luís, parrocchia di Vargem do Cedro, municipio di Imaruì, diocesi di Tubarão (stato di Santa Caterina, Brasile); i suoi genitori, Enrico e Giuseppina Boeing, erano discendenti da tedeschi emigrati in Brasile nel 1860, dalla Westfalia. Fu battezzata il 25 maggio 1919, ricevette il sacramento della Cresima il 9 marzo 1925 e fece la Prima Comunione il 16 agosto 1928. I suoi genitori, abitanti in una povera casa in legno e agricoltori di professione, erano buoni cristiani ed educavano piamente i loro figli e, quindi, procurarono alla piccola Albertina l’insegnamento delle principali verità cristiane. Le insegnarono le tradizionali preghiere quotidiane, visitava sempre la cappella del paese quando era aperta, si confessava ogni volta che il sacerdote andava al villaggio. Si preparò con grande cura alla Prima Comunione e soleva chiamarlo “il giorno più felice della sua vita”. Ella ebbe grande devozione alla Madonna e recitava regolarmente in cappella o in famiglia il Rosario; era devota di San Luigi Gonzaga al quale era dedicata la chiesetta del villaggio. La spiccata e distinta pietà in Albertina fioriva nelle virtù cristiane, progredendo con l’età; amava il lavoro e i servizi domestici; era obbediente, silenziosa, mansueta; era paziente con i fratelli che talvolta la mortificavano e la picchiavano. A scuola il maestro ammirava ed elogiava Albertina per le sue virtù spirituali e morali che sembravano superiori alla sua età e la elevavano al di sopra delle compagne. La favorevole atmosfera religiosa favorì così una rapida assimilazione, non solo intellettuale, ma anche esistenziale, della fede e della vita cristiana.
Un giorno in cui la ragazza girava per la campagna alla ricerca di un bue che si era perduto, un certo Indalício Cipriano Martins, impiegato del padre di lei, una persona a cui la Beata portava da mangiare, intrattenendosi con i suoi figli, pensò di trarla in inganno e di approfittare di lei violentandola. La ragazza si oppose tenacemente, come si potè constatare dai segni lasciati nel bosco; la lotta fu certamente lunga e tremenda. Albertina resistette fino al limite delle sue forze, ma infine, Indalício la sgozzò con un temperino. Era il 15 giugno 1931. Gli esami clinici, successivamente condotti sul cadavere, attestarono che la Beata aveva difeso la sua verginità.
Ebbe sepoltura nel cimitero di São Luís. Nel 2002 con la ripresa della Causa si effettuò la ricognizione canonica e traslazione dei resti mortali che furono collocati in un sarcofago di granito nella chiesa parrocchiale.




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