VENERABILE ANTONIETTA (NENNOLINA) MEO FANCIULLA
I
capelli neri tagliati a caschetto, gli occhi vispi e fondi che danno luce a un
viso pensoso e bello. La bambina che occhieggia dalla fotografia è Antonietta
Meo, “Nennolina” per i familiari e per i suoi numerosi amici sparsi nel mondo,
i quali attendono che la
Santa Sede - al termine del complesso iter introdotto vari
anni fa presso il Vicariato di Roma - si pronunci favorevolmente sulla santità
di questa giovanissima serva di Dio elevandola alla gloria degli altari.
Nennolina diventerebbe in questo modo la più giovane santa, non martire, della
storia della Chiesa. Quasi a suggellare, per così dire, la profezia formulata
un giorno da san Pio X: “Io vi dico che vi saranno dei santi fra i bambini!”.
Nennolina
ha lasciato un diario e più di cento letterine rivolte a Gesù, Maria e Dio
Padre che rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria. Il
“sistema” teologico che traspare dai suoi scritti, vergati con mano infantile e
nella grafia semplice e spesso incerta dei bambini, è di una bellezza
sorprendente, tanto da essere attualmente al vaglio degli studiosi. Qualcuno
vorrebbe addirittura che venisse proclamata Dottore della Chiesa.
Ma
chi era Nennolina? E qual è la sua storia?
Antonietta
Meo viene alla luce a Roma il 15 dicembre 1930, in una famiglia di
solidi principi morali e religiosi. In casa si recitava ogni giorno il rosario,
la frequenza alla Messa era quotidiana. I suoi genitori erano molto devoti alla
Madonna, avevano persino fatto il viaggio di nozze al Santuario di Pompei.
Prima
ancora di apprendere a leggere e scrivere, Nennolina impara dalla madre a
scrivere, in stampatello, i nomi di Gesù e Maria. Per il resto è una bambina
come tutte le altre, vivace e birichina, dalla risposta sempre pronta, un vero
“peperino”.
“Nennolina
era una bambina vivace, sempre allegra, con una gran voglia di saltare. Amava
molto cantare, tanto che ancora oggi mi sembra di sentire la sua voce aleggiare
da una stanza all’altra di casa…”, ricorda la sorella Margherita, oggi quasi
ottantenne.
Era
finita un giorno lunga in terra sbattendo il ginocchio su un sasso, nel
giardino dell’asilo. Ma il dolore non si decideva a passare. I medici dapprima
non comprendono il suo male, poi sarà troppo tardi: la diagnosi è “osteosarcoma”.
Si deve amputare la gamba, tutti sono sconvolti, tranne lei. È la primavera del
1936. Nennolina, dopo l’intervento, mette una pesante protesi ortopedica e
continua la sua solita vita di bimba.
Ogni
sera prende l’abitudine di scrivere una lettera che poi ripone sotto il
crocefisso con ai piedi Gesù Bambino. “Cara Madonnina, tu sei tanto buona,
prendi il mio cuore e portalo a Gesù”. Le sue letterine a Maria traboccano di
emozione e di affetto. La
Madonna è per lei la mammina di Gesù, a cui egli da piccolo
obbediva ed anche lei vuole imitarlo.
A
Maria si rivolge con confidenza filiale assoluta. Pur con i suoi pochi anni,
comprende che Ella ha sofferto con Gesù e per Gesù e scrive: “Caro Gesù…Tu che
hai sofferto tanto sulla croce, io voglio fare tanti fioretti e voglio restare
sempre sul Calvario vicino vicino a Te e alla Tua Mammina”(28 gennaio 1937).
Durante
i suoi frequenti ricoveri ospedalieri, Nennolina si fa condurre ogni giorno
davanti all’edicola della Madonna. “Non rientravamo mai dalle nostre
passeggiate - ricorda la madre -, se prima non ritornavamo a salutare la Madonna e a deporre ai
piedi della sua statua il nostro omaggio floreale. Erano fiori campestri che io
raccoglievo negli argini dei viali e fra gli erbaggi dell’orto dietro indicazioni
di Nennolina che, con i suoi occhi di lince dalla sua sedia a ruote, scopriva
da lontano, e accoglieva poi, allegra nelle sue braccia. Dopo l’offerta dei
fiori, congiunte le mani, recitava le preghierine. Infine, mandando un bacio,
salutava graziosamente, con la manina, al suo solito modo: Ciao, Madonnina
cara!”.
A
sei anni domanda di poter ricevere la prima Comunione. Il male intanto si fa
sempre più violento, ma lei non si lamenta mai. Nell’ultima letterina, del 2
giugno, dettata alla madre accanto al suo letto, scriveva: “Caro Gesù, di’ alla
Madonnina che l’amo tanto e voglio starle vicina…”.
Dopo
lunghe ed atroci sofferenze, si spegne a sette anni non ancora compiuti il 3
luglio 1937. Era un sabato. Maria l’aveva esaudita.
E’
stata dichiarata "Venerabile" da Papa Benedetto XVI in data 17
dicembre 2007.
O MIA CARA NENNOLINA INTERCEDI NON PER ME MA PER TUTTI I BAMBINI CHE COME TE SI AFFIDANO AL SIGNORE PER ESSERE GUARITI PER CHI SOFFRE NELLE CASE E NEGLI OSPEDALI E NELLE GUERRE INGIUSTE PREGHIAMO INSIEME LA MADONNA IL SIGNORE È LA POTENZA DI DIO DONI SOLLIEVO A TUTTI COLORO CHE IN LUI SI AFFIDANO 🙏🤗❤️🤗🙏AMEN
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