SERVO DIO GUASTAVO MARIA BRUNI



Gustavo Maria Bruni, fu ed è conosciuto come il “Piccolo Serafino di Gesù Sacramentato”; è un dono che si riceve nel tempo e nella compenetrazione del mistero, ma ad alcuni bambini è dato di amare angelicamente già nella loro tenera età, come la già citata beata Imelda Lambertini, che tanto desiderò di ricevere Gesù Eucaristia, da morirne inginocchiata nel banco della chiesa.
Gustavo faceva parte dell’Associazione dei ‘Piccoli Serafini di Gesù Sacramentato’ per l’adorazione quotidiana; di carattere gioviale e vivacissimo, amava tutti con grande trasporto, si privava di qualsiasi cosa da donare agli altri con generosità, come pure sapeva essere riconoscente per ogni servizio ricevuto.
La mano di Dio lo provò con molte sofferenze; si era in un’epoca in cui le malattie spesso erano inguaribili, perché tanti medicinali non erano stati ancora scoperti ed i ragazzi erano colpiti come e più degli adulti, la mortalità infantile era enorme.
La sofferenza vissuta da ragazzi e adolescenti è straziante, perché oltre il dolore, è visibile una vitalità, tipica dell’età, compressa e bloccata dal male e dallo stare a letto, inoltre in tanti colpisce la serenità e l’accettazione della volontà di Dio, a volte difficile a trovarsi negli adulti.
E tale fu la malattia per il piccolo Gustavo Maria Bruni, sopportata con forza e rassegnazione, tale da far meravigliare anche i più allenati nella via della perfezione; morì santamente il 10 febbraio 1911, edificando tutti, genitori, parenti e quanti l’avevano visitato nel suo piccolo Calvario.
Venti giorni prima del suo trapasso, il beato Filippo Rinaldi, allora Prefetto Generale della Pia Società Salesiana, che l’assisteva da tempo, dichiarò: “Il nostro Gustavo, ha raggiunto il più alto grado della perfezione cristiana”.
Questa autentica dichiarazione dell’esperto direttore di anime, contiene la sintesi luminosa della breve vita terrena di Gustavo, nella luce della sua esemplare santità e del suo soave Apostolato Eucaristico, che suscitò poi tante vocazioni sacerdotali e religiose; procurando con le sue grazie varie Borse Eucaristiche di studio in loro favore.
I suoi funerali furono il trionfo dell’innocenza e la sua tomba nel cimitero di Torino, diventò meta di visite devote. Su di lui fu scritta una biografia di ben 200 pagine, a cura del salesiano don Anziani, tradotta nelle principali lingue propagò nel mondo la fama di santità del Piccolo Serafino.


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