BEATO ADILIO DARONCH



Adilio Daronch nacque il 25 ottobre 1908 presso Dona Francisca, nella zona di Cachoeira do Sul (Rio Grande do Sul) in Brasile. I suoi genitori, Pedro Daronch e Judite Segabinazzi, avevano 8 figli: nel 1911 la famiglia si trasferì a Passo Fundo e nel 1913 a Nonoai. Adilio faceva parte del gruppo di adolescenti che accompagnava Padre Manuel nei suoi lunghi e faticosi viaggi pastorali, tra cui quello presso gli indios Kaingang. Fedele chierichetto, Adilio era anche alunno della scuola fondata dal missionario.
Il vescovo di Santa Maria , monsignor Atico Eusebio da Rocha, chiese al sacerdote spagnolo di recarsi in visita presso un gruppo di coloni teutonici brasiliani stanziati nella foresta Tres Passon. Dopo aver celebrato la Settimana Santa nella parrocchia di Nonoai, Padre Manuel si incamminò con il giovane Adilio nonostante la regione fosse scossa da movimenti rivoluzionari. Sostò in un primo tempo a Palmeria, ove amministrò i sacramenti e non mancò di esortare al rispetto reciproco i rivoluzionari locali, almeno in nome della comune fede cristiana. I più estremisti non gradirono però l’intervento del religioso, neppure l’aver dato sepoltura per pietà cristiana alle vittime delle bande locali.
Proseguirono poi il loro viaggio verso Braga ed in seguito nella colonia militare della zona, ove il 20 maggio 1924 celebrò per l’ultima volta l’Eucaristia. I fedeli indigeni avvertirono il sacerdote del pericolo che avrebbe corso inoltrandosi nella foresta, ma egli non diede loro ascolto, ardendo dal desiderio di portare loro la grazia divina. Giunti ad un emporio, in cerca di informazioni su come raggiungere i coloni di Tres Passos, trovarono dei militari che con gentilezza si offrirono di accompagnarli. Si trattava in realtà di un’imboscata appositamente organizzata: Padre Manuel ed il suo fedele ministrante Adilio, allora appena sedicenne, furono in realtà condotti in una remota zona della foresta ove ad attenderli trovarono i capi militari. Giunti su un’altura, i due compagni di martirio vennero legati a due alberi e fucilati, morendo così in odio alla fede cristiana ed alla Chiesa cattolica. Era il 21 maggio 1924.
Le bestie della foresta rispettarono quasi miracolosamente i corpi dei due martiri e solo dopo quattro giorni i coloni di Tres Passos riuscirono a dar loro sepoltura. Dal 1964 le loro spoglie, ormai considerate vere e proprie reliquie, vennere traslate nella chiesa parrochiale di Nonoai, mentre sulla collina di Feijão Miúdo venne eretto un monumento a ricordo dell’eccidio. I cristiani del luogo mai dimenticarono l’eroica testimonianza del parroco e del chierichetto morti per amore del Vangelo e numerosi devoti presero ad accorrere sulle loro tombe ed invocare aiuto dal Signore per loro intercessione.
Dopo un rapidissimo processo di beatificazione, iniziato con il nulla osta concesso dalla Santa Sede il 29 marzo 1996, il 4 dicembre 1998 la Congregazione per le Cause dei Santi riconobbe la validità dell’inchiesta diocesana ed il 16 dicembre 2006 finalmente Papa Benedetto XVI poté riconoscere ufficialmente il martirio di questi due fedeli servi della causa di Cristo. Il Cardinale José Saraiva Martins ha proceduto alla loro beatificazione il 21 ottobre 2007 nella cattedrale di Sant’Antonio in Federico 



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