SERVA DI DIO PAOLA RENATA
Paola Renata Carboni
nacque in una famiglia profondamente atea, il 21 febbraio 1908 a Montefalcone
Appennino in provincia di Ascoli Piceno; il padre Raffaele Carboni, valente
chirurgo, era medico condotto del paese, la madre si chiamava Rosa Maieski,
Paola fu la quarta di otto figli.
Il dottor Carboni pur
essendo umanamente giusto e onesto, era stato educato nelle sue idee
materialistiche, dominanti nelle scuole di allora, però non solo era un
miscredente, ma anche ostile alla religione, così aveva convinto la giovane
moglie alle sue idee, nonostante che fosse stata educata religiosamente; non
permetteva che si andasse in chiesa, né che si frequentasse qualche sacerdote,
inculcava nei figli lo stesso odio per la Chiesa.
Paola fu battezzata di
nascosto dalla zia Giuseppina Maieski, quattro anni dopo la sua nascita il 22
giugno. Nel luglio del 1910 la famiglia Carboni si trasferì a Grottazzolina
(AP) dove il padre aveva ottenuto la condotta, qui Paola frequentò le scuole
elementari, nel 1919 per ragioni di studio fu mandata a Fermo con la sorella
Giuseppina, in pensione presso la famiglia Maricotti, qui trovò un ambiente
religioso e cominciò a conoscere Dio, a studiare il catechismo ed a frequentare
all’insaputa dei genitori, la chiesa.
Il 22 aprile 1922 con
l’aiuto dell’Azione Cattolica locale, insieme alla sorella, ricevette
segretamente, nella cappella dell’arcivescovado di Fermo, la prima Comunione e
la Cresima, dal vescovo locale Carlo Castelli.
Proseguì di nascosto le
pratiche religiose che erano la sua felicità, ma ad un certo punto decise di
imporsi con dolcezza al padre, il quale in seguito, tacitamente la lasciò
libera di seguire la sua fede.
Suo punto di riferimento
spirituale e di meditazione fu il libro “Storia di un’anima” di s. Teresa del
Bambin Gesù, che iniziò a leggere dopo la Prima Comunione e mediterà per tutta
la vita; fortemente attratta dalla spiritualità della carmelitana francese,
prese ad imitarla sino a diventarne una copia perfetta.
La sua salute fu sempre
cagionevole, dall’età di 13 anni, soffrì per tutta la vita di colecistite, che
la costringeva spesso a letto; accettava la malattia e le sofferenze come un
dono di Dio. A causa della salute non buona e delle condizioni particolari
familiari, non poté consacrarsi completamente a Dio, come desiderava, allora
offrì sé stessa al Signore, per la conversione delle anime, specialmente dei
suoi familiari.
Conseguito il diploma di
maestra, insegnò nella scuola professionale “S. Chiara” di Fermo per due anni;
s’iscrisse all’Azione Cattolica, distinguendosi per l’ardore e per le sue
iniziative e nel 1926 fu nominata segretaria diocesana della Gioventù
Femminile, ruolo che espletò con zelo, diligenza e spirito di sacrificio.
Le sue lettere
testimoniano il suo elevarsi verso le vie della fede e dell’amore e manifestano
la soprannaturale saggezza, la mente matura e il grande cuore con cui,
nonostante la giovane età, sapeva interessarsi dei problemi delle ragazze, che
le si rivolgevano per avere direttive, e conforto.
Trascorse la Pasqua del
1927 a Roma, visitando le basiliche e pregando nel Colosseo, partecipò
all’udienza del papa Pio XI e all’uscita commossa, disse ad un’amica “Ora tutto
è compiuto”.
Il 21 maggio 1927
confermò la sua dedizione a Dio, con il voto di verginità; il 18 agosto,
trovandosi a Grottazzolina, contrasse il tifo, cui si aggiunse la setticemia
per colecistite, con febbri altissime. Circondata dai suoi familiari
angosciati, specie dal padre medico, la più serena era lei, che offriva tutto
per la redenzione e conversione dei suoi, specie del padre, che si convertirà
per ultimo nel 1956.
Chiese il suo confessore
da Fermo e il padre acconsentì, morì santamente l’11 settembre 1927 a
Grottazzolina, aveva 19 anni.
Il funerale si svolse
nella parrocchia del paese, il padre coerente con le sue idee non entrò in
chiesa e attese fuori, per accompagnarla poi al cimitero. Il 4 agosto 1965 la
salma fu traslata nella chiesa della Madonna della Misericordia di Fermo.
I processi per la sua
beatificazione, iniziati il 16 agosto 1951 a Fermo, proseguono a Roma, presso
la Congregazione per le Cause dei Santi.
Commenti
Posta un commento