MADRE CLELIA MERLONI
Madre
Clelia Merloni nacque a Forlì il 10 marzo 1861 da Teresa Brandinelli e
Gioacchino Merloni, ricco industriale. Ella, giunta all’età di 33 anni, compì
il primo passo per la fondazione dell’Istituto. Tutto il periodo precedente fu
di preparazione: remota o prossima, esplicita o implicita, luminosa o oscura ma
sempre preparazione, ossia un camminare progressivo verso quella data che nel
progetto di Dio era già dichiaratamente fissata: Viareggio 30 maggio 1894.
Era
un giorno come tutti gli altri, quel 24 aprile 1894, quando Clelia Merloni
insieme ad una sua amica, Elisa Pederzini, si metteva in viaggio alla volta di
Viareggio. A distanza di qualche settimana si unirà a loro una terza amica:
Giuseppina D’Ingenheim. Clelia, Elisa, Giuseppina: le prime tre.
Clelia
non sapeva neppure dove fosse questa città. Non l’aveva mai sentita nominare.
L’aveva vista in sogno e poi l’aveva cercata sulla carta geografica. Giunta
alla stazione di Viareggio, si avviò sulla strada che le si apriva davanti e si
trovò subito nella chiesina della Madonna del Carmine, ove sostò in preghiera.
Proseguì ancora e si trovò di fronte la chiesa di San Francesco (ora chiesa di
Sant’Antonio). Qui Clelia Merloni e le sue collaboratrici furono accolte con
francescana comprensione dai Frati Minori. Era allora Curato il Padre Serafino
Bigongiari, Vice Curato il Padre Pacifico. Fu trovata per loro una casa in Via
Garibaldi, quasi al centro della città.
Il
30 maggio 1894, nella chiesa di San Francesco, lo stesso Padre Bigongiari
presentò ad “un folto stuolo di fedeli” – come è stato scritto – le prime tre
Apostole del Sacro Cuore di Gesù, inaugurando così il nascente Istituto. A
ricordare l’evento, sull’edificio che ospitò la prima Comunità, e subito dopo
la prima piccola scuola, è stata posta questa lapide: “In questa casa – il 30
maggio 1894 – la serva di Dio Madre Clelia Merloni fondava l’Istituto delle
Apostole del Sacro Cuore di Gesù. – Nel giorno centenario – Addì 30 maggio
1994”. L’edificio di cui si parla (ora ristrutturato) si trova in Via
Garibaldi, angolo Via di Mezzo (ora Via Veneto).
Le
famiglie viareggine non tardarono a capire l’importanza di questa istituzione
che era retta da appena tre suore.
Il
nome della Congregazione era tutto un programma di fede e di amore, che
affondava le sue radici nelle profondità dell’anima di Clelia e che impegnava i
membri del suo Istituto alla continuità della gloriosa missione di Santa
Margherita Maria Alacoque: far conoscere ed amare il Cuore di Gesù. La profezia
di Zaccaria “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Zc 12,10) si
realizzerà con particolare accento di verità nel nuovo drappello di anime
consacrate che avrebbe fissato, per vocazione d’amore, gli sguardi del cuore e
dell’attività in Colui che per amore si era lasciato trafiggere.
Ben
presto sorse in quella casa una scuola, per cui la casa fu presto troppo
piccola. L’opera crebbe con altre aperture: una in Via di Mezzo, e un’altra in
Via della Stella. Non molto tempo dopo Clelia acquistò con le finanze di suo
padre il Palazzo Montecatini, già sede del Collegio San Ponziano, che si
trovava di fronte alla Chiesa della Santissima Annunziata, nella Via Regia. In
questo palazzo Clelia accolse bambini orfani e subito dopo anche persone
anziane. Inoltre le Suore si dedicavano anche all’insegnamento del catechismo
ai fanciulli. Nell’archivio della Chiesa della SS. Annunziata esiste la lettera
autografa datata 10/08/1896, con la quale Madre Clelia chiedeva il permesso di
insegnare il catechismo ai fanciulli nei locali della Ss. Annunziata, ed il
consenso che ne ricevette.
La
Congregazione divenne presto numerosa. Si moltiplicarono le Opere anche fuori
di Viareggio. Ma per la morte del padre di Clelia e conseguenti rovesci di
fortuna, causati da un amministratore incapace, le Apostole furono costrette ad
abbandonare molte Opere ed anche Viareggio. Ma la Divina Provvidenza vegliava
su di loro e la Congregazione non si estinse, anzi ebbe un nuovo vigoroso
impulso ad opera di Monsignor Giovanni Battista Scalabrini, Vescovo di
Piacenza, che lanciò le Apostole nelle Missioni tra gli Italiani all’estero,
sia nell’America del Sud (Brasile: San Paolo e Paranà), e sia poi nell’America
del Nord (U.S.A.).
Passarono
gli anni. Madre Clelia Merloni morì a Roma il 21 novembre 1930 lasciando una
ricca eredità spirituale alle sue figlie.
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RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=CJn9GNfHMmE, http://www.admg.bloger.index.hr/post/svjedocanstvo-izlazak-iz-new-agea/5714854.aspx
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