SERVA DI DIO ELIDE ROSELLA
Elide Rosella è nata a Sezze (Latina) il 1° dicembre 1919. I suoi
contemporanei non esitarono a definirla «novella martire della purezza
sull’esempio della Beata Maria Goretti».
Ragazza normale, di indole vivace ma riflessiva, fece parte dell’associazione delle «Figlie di Maria»: presenza classica dell’associazionismo cattolico del tempo, fiorentissima a Sezze, questo gruppo femminile era rivolto in particolare alle bambine e alle giovani cui proponeva particolari pratiche di pietà mariana, prime fra tutte la preghiera del rosario; le associate si impegnavano alla santificazione della propria vita e dell’ambiente che le circondava. Elide vi si distinse per l’amore filiale alla Madre di Dio, per la cura assidua della sua spiritualità e per le opere di carità e di solidarietà verso i più bisognosi.
Dalle Adoratrici del sangue di Cristo, che frequentava per gli incontri di formazione dell’associazione cui apparteneva, venne introdotta alla devozione eucaristica, all’importanza della direzione spirituale e alla cura delle virtù cristiane. Elide rimaneva in particolare conquistata dall’esempio dell’allora beata Maria Goretti; al padre che la invitava ad acconsentire a richieste di matrimonio, Elide rispondeva: «Papà il corredo non mi servirà; io farò la morte di Maria Goretti».
Nella primavera del 1944 fu costretta ad abbandonare Sezze: la città, scelta dai tedeschi come retrovia e zona di riposo per le truppe impegnate al fronte, si trovava esposta al rischio dei bombardamenti da parte dell’aviazione americana.
La famiglia Rosella trovò rifugio nella zona di Suso.
Elide si preoccupò di organizzare la pia pratica del mese di maggio, raccogliendo intorno a sé numerose ragazze per la preghiera del rosario: lei stessa offrì alla Vergine Maria, come opera di penitenza, l’astinenza dalla frutta: cose semplici, ma se contestualizzate nella religiosità tipica di quegli anni, acquistano il valore di una sobria e solida educazione cristiana.
La sera del 2 giugno 1944 Elide Rosella si recò a dormire a casa di alcune sue vicine. Nel cuore della notte vennero svegliate da violenti colpi alla porta, che si aprì subito sotto i calci di un gruppo di soldati di nazionalità marocchina, appartenenti al Corps Expeditionnaire Français.
Racconta una testimone di quegli eventi: «Istintivamente ci alzammo anche noi, ormai terrorizzate: uno dei soldati di colore si diresse verso Elide Rosella e le intimò di andare con loro, al che la povera Elide, con fermezza cristiana, rispose: “Con voi non ci vengo, è peccato; ammazzatemi piuttosto, ma non vengo”. Di fronte a questa resistenza così forte, dettata dalla fede e dall’amore per la virtù, il soldato, per giunta di religione diversa dalla nostra, non ci pensò due volte e le sparò un colpo di pistola al petto; la povera Elide mosse qualche passo, si aggrappò ad una sponda del letto e si inginocchiò: la trovammo in questa posizione, ormai alla fine, quando, pronte per scappare via, dopo che nel fuggire eravamo state precedute dai militari marocchini, ci accorgemmo che proprio Elide mancava all’appello (…). Morì di lì a poco, dopo qualche secondo».
La serva di Dio Elide Rosella è sepolta nel cimitero comunale di Sezze; la sua causa di beatificazione mosse i primi passi negli anni ’50 del secolo scorso e venne affidata alla Postulazione generale dei Frati minori conventuali.
Ragazza normale, di indole vivace ma riflessiva, fece parte dell’associazione delle «Figlie di Maria»: presenza classica dell’associazionismo cattolico del tempo, fiorentissima a Sezze, questo gruppo femminile era rivolto in particolare alle bambine e alle giovani cui proponeva particolari pratiche di pietà mariana, prime fra tutte la preghiera del rosario; le associate si impegnavano alla santificazione della propria vita e dell’ambiente che le circondava. Elide vi si distinse per l’amore filiale alla Madre di Dio, per la cura assidua della sua spiritualità e per le opere di carità e di solidarietà verso i più bisognosi.
Dalle Adoratrici del sangue di Cristo, che frequentava per gli incontri di formazione dell’associazione cui apparteneva, venne introdotta alla devozione eucaristica, all’importanza della direzione spirituale e alla cura delle virtù cristiane. Elide rimaneva in particolare conquistata dall’esempio dell’allora beata Maria Goretti; al padre che la invitava ad acconsentire a richieste di matrimonio, Elide rispondeva: «Papà il corredo non mi servirà; io farò la morte di Maria Goretti».
Nella primavera del 1944 fu costretta ad abbandonare Sezze: la città, scelta dai tedeschi come retrovia e zona di riposo per le truppe impegnate al fronte, si trovava esposta al rischio dei bombardamenti da parte dell’aviazione americana.
La famiglia Rosella trovò rifugio nella zona di Suso.
Elide si preoccupò di organizzare la pia pratica del mese di maggio, raccogliendo intorno a sé numerose ragazze per la preghiera del rosario: lei stessa offrì alla Vergine Maria, come opera di penitenza, l’astinenza dalla frutta: cose semplici, ma se contestualizzate nella religiosità tipica di quegli anni, acquistano il valore di una sobria e solida educazione cristiana.
La sera del 2 giugno 1944 Elide Rosella si recò a dormire a casa di alcune sue vicine. Nel cuore della notte vennero svegliate da violenti colpi alla porta, che si aprì subito sotto i calci di un gruppo di soldati di nazionalità marocchina, appartenenti al Corps Expeditionnaire Français.
Racconta una testimone di quegli eventi: «Istintivamente ci alzammo anche noi, ormai terrorizzate: uno dei soldati di colore si diresse verso Elide Rosella e le intimò di andare con loro, al che la povera Elide, con fermezza cristiana, rispose: “Con voi non ci vengo, è peccato; ammazzatemi piuttosto, ma non vengo”. Di fronte a questa resistenza così forte, dettata dalla fede e dall’amore per la virtù, il soldato, per giunta di religione diversa dalla nostra, non ci pensò due volte e le sparò un colpo di pistola al petto; la povera Elide mosse qualche passo, si aggrappò ad una sponda del letto e si inginocchiò: la trovammo in questa posizione, ormai alla fine, quando, pronte per scappare via, dopo che nel fuggire eravamo state precedute dai militari marocchini, ci accorgemmo che proprio Elide mancava all’appello (…). Morì di lì a poco, dopo qualche secondo».
La serva di Dio Elide Rosella è sepolta nel cimitero comunale di Sezze; la sua causa di beatificazione mosse i primi passi negli anni ’50 del secolo scorso e venne affidata alla Postulazione generale dei Frati minori conventuali.
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