SERVO DI DIO GIROLAMO TIRABOSCHI
Fu ritenuto da chi lo
conobbe, un secondo s. Luigi Gonzaga; Girolamo Tiraboschi nacque a Dosolo
(Cremona) il 23 settembre 1733, venne educato dai gesuiti a Mantova e per sette
anni dal fratello don Alessandro, parroco di Mazzuolo (Mantova).
A 17 anni, nel 1750
entrò come studente nel seminario di Cremona; trascorso un anno di seminario
confidò al fratello di sentirsi chiamato a vita consacrata, nella famiglia dei
Chierici Regolari Ministri degli Infermi, conosciuti come Camilliani, fondati
appunto da s. Camillo de Lellis; questa scelta per lui era “un atto della più
doverosa obbedienza che io devo rendere alla chiamata divina”; aveva conosciuto
i Camilliani a Mantova dove erano assistenti spirituali nell’ospedale cittadino.
Il 5 ottobre 1752
entrava come novizio nella casa di Bologna, dove si distinse per lo spirito di
continua preghiera, disciplina e regolarità assoluta di vita e per angelica
purezza di costumi.
Ma non poté terminare il
biennio di noviziato, perché dieci mesi dopo, il 14 agosto 1753, moriva a
Bologna in fama di santità, a soli 20 anni, fra la costernazione dei Superiori
e compagni di studi. La causa per la sua beatificazione fu aperta dall’Ordine
Camilliano a Roma e dalla diocesi di Cremona, il 28 gennaio 1891, purtroppo
tutto quello che si conosceva e si conosce di Girolamo Tiraboschi, lo si deve
alla pubblicazione del postulatore dell’Ordine padre Maccarelli, il quale era
contemporaneo del novizio; le testimonianze processuali furono naturalmente
scarse ed indirette, visto la giovane età.
La fama della sua
santità non è venuta mai meno nell’Ordine Camilliano, e in un famoso quadro
egli è raffigurato insieme a s. Camillo ed altri Servi di Dio appartenenti
all’Ordine.
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