VENERABILE EGIDIO BULLESI
È nato nel 1905 a Pola, in un periodo in cui questa appartiene
all’impero austriaco, terzo dei nove figli di un disegnatore tecnico navale
impiegato all'Arsenale. All’inizio del primo conflitto mondiale la sua città
viene dichiarata zona bellica e una parte della popolazione di origine italiana
viene internata prima a Rovigno, poi a Graz. Egidio, insieme a mamma e
fratelli è tra questi profughi, mentre papà continua a lavorare a Pola; inizia
così per il bambino un periodo di forte discriminazioni, angherie e soprusi;
conosce la fame vera e impara anche a scazzottare per difendere la sua
italianità. La disperazione lo riporta a 13 anni a Pola, a cercar lavoro nel
cantiere in cui lavora papà. Lo trova, malgrado la giovanissima età e con la
sua intelligenza, si fa strada e si specializza nel suo lavoro, mentre sul
piano scolastico recupera ciò che ha perso da bambino, frequentando corsi
serali di perfezionamento. Non perde tempo, insomma: lavora e studia, ma impara
anche a portare Gesù nel cantiere, per farlo conoscere e farlo amare.
Nel 1920 entra nella Gioventù di Azione
Cattolica, poi si lascia infiammare dalla predicazione di Padre Tito Castagna,
un francescano tutto fuoco, che scalda ed entusiasma i cuori. Con effetto a
cascata, tutta la famiglia viene contagiata, ma in Egidio la riscoperta della
fede produce un irrefrenabile desiderio di annunciare e testimoniare la propria
fede: a cominciare dal cantiere, ma anche in parrocchia, per strada, con i
giovani. Si iscrive al Terz’Ordine francescano, aderisce alla Conferenza di San
Vincenzo, diventa catechista e animatore di ogni iniziativa di carità. “Sento
che è necessario infiammare i giovani e avviarli all'apostolato", scrive
e, proprio per questo, accorre ovunque ci sia un congresso di giovani
dell'Azio¬ne cattolica o del Terz'Ordine. Nel 1921, a 16 anni, partecipa a Roma
al Congresso Nazionale per il 50° della Gioventù Cattolica: ritorna con
l’entusiasmo alle stelle e con il desiderio di far nascere anche a Pola un
gruppo Scout, che si affianca ai primi gruppi di Aspiranti che ha già
costituito, perchè i ragazzi gli si attaccano e lo seguono ovunque, contagiati
dal suo entusiasmo e dalla sua voglia di fare.
Vive nella gioia, perché “questa vita è tanto
bella e quindi perché rattristarci? Allegria, sempre allegri, ma nel Signore.”
Nel 1925 è chiamato al servizio di leva in Marina: 25 mesi da vivere con 1300
commilitoni sulla “Dante Alighieri”, praticamente un paese sull’acqua. Anche
qui Egidio non si smentisce e si trasforma in apostolo, esattamente come aveva
fatto sulla terraferma: riesce a far nascere una sorta di club, battezzato
“attività serali frigorifere”, perché si riunisce nei locali dei frigoriferi.
Da questa singolare attività cameratesca arrivano alcune conversioni e addirittura
una vocazione religiosa: Guido Foghin, prima indifferente e non praticante,
dopo la morte di Bullesi "prenderà i Voti" diventando frate
francescano, missionario in Cina e poi in Guatemala, e assumendo
significativamente il nome da religioso di Padre Egidio-Maria. Congedato il 15
marzo 1927, trova lavoro come disegnatore al cantiere navale di Monfalcone: il
sacrificio di lasciare Pola e il suo apostolato è ben presto superato dal
piacere di trovare anche nella sua nuova residenza tanto bene da fare tra i
ragazzi, gli operai, nella San Vincenzo. Per quest’ultima si strapazza anche e
un giorno arriva a casa con qualche linea di febbre; poi arriva una fastidiosa
bronchite e alla fine lo ricoverano per tubercolosi a fine agosto 1928.
All’ospedale di Pola non si annoia, perché
impara ad evangelizzare la sofferenza, insegnando come si fa ad accettare la
malattia, il dolore e anche lo spettro della morte. “Se vivo, Gesù è la mia
fe¬licità. Se muoio, vado a godere il mio Gesù”, dice e glielo si legge anche
in faccia. Fa voto, se guarisce, di farsi frate, ma intanto offre la sua vita e
i suoi dolori per le missioni, per la Chiesa….Muore il 25 aprile 1929, a
neppure 24 anni. La Chiesa ha già riconosciuto l’eroicità delle sue virtù, con
la dichiarazione a venerabile del 1997; ora sono all’esame presunti miracoli
per sua intercessione che dovrebbero portarlo definitivamente sugli altari.
Commenti
Posta un commento