SAN DOMENICO SAVIO
Secondo
dei dieci figli del fabbro Carlo e di Brigida Gaiato, una sarta, nacque in una
frazione agricola di Riva presso Chieri (San Giovanni di Riva) nel 1842, ma
solo un anno dopo si trasferì a Morialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti. Nel
1853 la sua famiglia, molto numerosa, con dieci bimbi perlopiù morti in tenera
età, si spostò a Mondonio, sempre nel comune di Castelnuovo d'Asti: Domenico,
per l'intervento del suo professore don Cagliero, parroco di Mondonio, incontrò
don Bosco a Morialdo il 2 ottobre 1854. Dopo un breve dialogo, mostrata
l'intenzione di diventare sacerdote se avesse avuto la possibilità di studiare,
don Bosco decise di farne un suo allievo nell'oratorio di Valdocco, a Torino.
Si
distinse per l'assiduità ai sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia e per
la devozione all'Immacolata Concezione (il cui dogma fu proclamato da papa Pio
IX nel 1854). Nell'estate del 1856 scoppiò un'epidemia di colera, e don Bosco
radunò quarantaquattro giovani per soccorrere gli ammalati. Domenico si
distinse fra i volontari ma, ammalatosi a sua volta, morì, non ancora
quindicenne, il 9 marzo 1857 fra le braccia dei genitori.
Fu
canonizzato a Roma, 12 giugno 1954, da Pio XII.
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