SANTO LUIGI MARIA DA MONTFORT
Nacque il 31 gennaio 1673 a Montfort-la-Cane
(oggi Montfort-sur-Meu), vicino a Rennes, in Bretagna, da
Jean-Baptiste Grignion – un avvocato che lavorava nel tribunale di Montfort – e
Jeanne Robert. I due ebbero diciotto figli, dei quali sette morirono a pochi
mesi dalla nascita. Luigi Maria era il secondogenito e divenne il figlio
maggiore dopo la morte, all'età di quattro mesi, del primogenito che era nato
nel febbraio 1672. Il piccolo venne battezzato il giorno dopo la nascita, il 1º febbraio (non è certo se con il nome completo di Luigi Maria:
secondo alcuni testimoni, infatti, aggiunse il secondo nome solo dopo la Cresima).
Qualche
settimana dopo la nascita, venne mandato nella casa rurale di proprietà paterna
chiamata "La
Bachellaraye ", dove fu affidato a mère Andrée, una contadina del
luogo che gli fece da nutrice. Nell'estate del1675, il padre
acquistò il maniero di Bois-Marquer, una vecchia residenza signorile medioevale
a Iffendic,
vicino Montfort, e Luigi Maria tornò a vivere con la propria famiglia.
Nel 1684, all'età di 11
anni, si iscrisse alla scuola del collegio gesuita "Saint-Thomas" di Rennes; nel 1690completò gli studi
classici-umanistici; poi studiò per due anni filosofia;
nel 1692, infine, iniziò a
studiare teologia.
Lasciò il collegio Saint-Thomas il 2 novembre 1692, per dirigersi a Parigi, dove
frequentò il seminario della chiesa di Saint Sulpice (che si appoggiava all'Università della Sorbona per l'insegnamento della teologia).
Volle percorrere i quasi 400 km tra Rennes e Parigi a piedi, rifiutando il cavallo offertogli dal padre; inoltre, lungo
il percorso, diede tutto ciò che aveva ai mendicanti che incontrava, tanto che,
arrivato a Parigi, non possedeva nemmeno il denaro necessario per pagarsi la
retta del seminario, e nemmeno quella, più moderata, del "piccolo
seminario" a cui si iscrivevano gli studenti meno facoltosi.
Luigi Maria dovette
quindi studiare per tre anni in piccole comunità per seminaristi poveri –
legate sempre al seminario dei sulpiziani e alla Sorbona, ma ancora più economiche. A pagare la
sua retta inizialmente fu una ricca nobildonna parigina, amica di famiglia, una
certa madamoiselle de Montigny.
Ella, venuta a sapere che i Grignion avevano parecchi problemi economici e
molti figli da accudire, volle aiutarli finanziando gli studi di Luigi Maria e
prendendosi carico di una delle sue sorelle, Guyonne-Jeanne. Nell'inverno del 1693, però, la nobildonna
smise di pagare la retta di Luigi Maria, che, per poter continuare gli studi,
si prese l'incarico, insieme ad altri tre suoi confratelli, di vegliare il
cimitero della chiesa di Saint-Sulpice.
Nel 1695 fu finalmente ammesso al "piccolo
seminario", dove ebbe come direttore spirituale François Leschassier.
Questi, accortosi ben presto della già buona preparazione di Luigi Maria, gli
fece frequentare solamente le lezioni riassuntive serali. Luigi venne nominato
bibliotecario del seminario - cosa che gli permise di leggere moltissimo, come
dirà lui stesso nel Trattato della vera
devozione alla Santa Vergine: «Ho letto quasi tutti i libri che parlano
della devozione alla Santa Vergine».
Nel 1699, per i suoi
meriti scolastici, venne scelto, insieme ad un altro seminarista, per
rappresentare il seminario di Saint Sulpice all'annuale pellegrinaggio alla cattedrale di Chartres, dove si venerava la Vergine fin dai primi
secoli del Cristianesimo in Francia.
Il 5 giugno 1700, anno del Giubileo,
venne ordinato sacerdote.
Luigi avrebbe voluto svolgere il suo ministero in Canada come missionario (su proposta del vescovo di Québec), ma Leschassier (diventato superiore
generale dei sulpiziani nello stesso anno) lo impedì, preferendo che rimanesse
in seminario per occuparsi della formazione dei candidati al presbiterato.
Luigi Maria rifiutò l'incarico: venne
dunque inviato a Nantes (nella Loira
Atlantica), presso la comunità di Saint-Clément – una comunità di
sacerdoti che predicava le missioni. Entro pochi mesi si manifestò la sua
delusione per l'esperienza a Saint-Clément: la considerava solo un'occasione di
vita comunitaria, che non gli dava la possibilità di praticare nessun'attività
pastorale.
Il "Padre di
Montfort" era morto in fama di santità, la gente iniziò ad andare in
pellegrinaggio alla sua tomba a Saint-Laurent-sur-Sèvre, che fu soprannominata
per questo motivo "la città santa della Vandea". Gli furono attribuiti miracoli di
guarigione, i devoti lo pregavano per ottenere grazie, ma soprattutto
continuavano a partecipare alle missioni dettate con frequenza dai pochi
missionari della Compagnia di Maria, secondo il metodo del loro fondatore. A
differenza del ramo maschile, le Figlie della Sapienza ebbero subito un grande
sviluppo e venivano richieste dagli ospedali e dalle scuole.
Per introdurre la causa di beatificazione si andarono a riprendere tutti gli scritti che Luigi
Maria aveva tenuto per sé, cominciando dal "Trattato della vera devozione
alla Santa Vergine" che verrà pubblicato per la prima volta nel1842. La causa intanto andava
avanti e dopo la fase diocesana in Francia, che lo fece diventare servo di Dio,
giunse a Roma dove papa Gregorio XVI lo proclamò venerabile il 7 settembre 1838.
Venne poi beatificato il 22 gennaio 1888 da papa Leone XIII, che apprezzò particolarmente la sua dottrina spirituale. Dopo la
beatificazione la dottrina di Luigi Maria divenne oggetto di studio e di
ispirazione per la Chiesa
e soprattutto per le molte congregazioni missionarie che nacquero tra la fine
dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Ad esempio, papa Pio X il 27 dicembre 1908 scrisse una dedica su
una copia del "Trattato di vera devozione" con la quale concesse la
benedizione apostolica ai lettori: «Raccomandiamo vivamente il Trattato di vera devozione a Maria,
scritto in modo così meraviglioso dal Beato di Montfort, e di grande cuore
accordiamo la
Benedizione Apostolica a tutti quelli che leggeranno questo Trattato».
Fu canonizzato il 20 luglio 1947 da papa Pio XII,
divenuto molto devoto a san Luigi Maria tanto che volle un reliquiario nella
sua cappella privata e spesso nei suoi discorsi appariva questa ammirazione nei
confronti del Santo.
Commenti
Posta un commento