SANTA EDITH STEIN



Nacque a Breslavia, all'epoca ancora città tedesca, il 12 ottobre 1891 da Sigfrido e Augusta Courant, entrambi ebrei di origine. Possedevano un'attività commerciale di legname, prima a Lubliniec e poi a Breslavia, dove appunto nacque Edith, ultima dei sette figli della famiglia Stein-Courant, la quale nel luglio del 1893 si vide improvvisamente privata del capofamiglia, morto per insolazione, come narra la stessa Edith. Fu Augusta dunque a sobbarcarsi all'impegno di sfamare la numerosa prole prendendo personalmente le redini dell'azienda. Divenne una figura molto cara a Edith che nelle sue memorie familiari la ricorda spesso donna instancabile e coriacea, forte di carattere e parecchio abile negli affari.Dal 12 ottobre 1897 la piccola Edith cominciò la scuola, distinguendosi presto come bambina dall'intelligenza acuta e precoce perfino, la sorella Erna la definì “straordinariamente pronta d'ingegno concluse le elementari proseguì con i corsi ginnasiali. Fra i 15 e i 16 anni prese la ferma decisione di non frequentare più la scuola preferendo trasferirsi ad Amburgo presso la sorella Elsa dove rimase per circa un anno, trascorso principalmente nell'assidua lettura di libri di letteratura antica e moderna nonché di filosofia, la quale già in quel periodo cominciava ad attirare le sue attenzioni e il cui studio presto l'avrebbe condotta ad un dichiarato ateismo. Ricredutasi riguardo al proprio percorso scolastico, decise di intraprendere un esame da privatista per recuperare il tempo perduto e riprendere così le compagne all'ultimo anno scolastico della maturità, su consiglio del cugino Richard Courant. Obiettivo che raggiunse pienamente.
Il 3 marzo 1911 Edith sostenne e superò anche l'esame finale di maturità. Proseguì quindi gli studi presso l'università di Breslavia, spesso a lezione unica ragazza in mezzo a un folto gruppo di maschi. I professori notarono ben presto le sue straordinarie doti intellettuali; nonostante ciò l'ambiente di Breslavia le risultò ben presto inadatto alla propria sete di conoscere. Attratta dalle teorie di Edmund Husserl, di cui aveva già letto “Ricerche logiche”, decise di intraprendere il percorso di studi presso l'università di Gottinga dove il celebre fenomenologo teneva le sue lezioni. Vi giunse nell'aprile del 1913. Qui conobbe e fu stimata da alcuni fra i più famosi filosofi del periodo, da Adolf Reinach a Max Scheler allo stesso Husserl, il quale le suggerì di fare con lui la tesi di laurea: tema, l'empatia. Fu un lavoro estenuante per il quale spese tempo ed energie considerevoli.
Il 30 luglio 1914 le lezioni furono sospese a causa di quella che sarebbe presto divenuta la prima guerra mondiale ed Edith, tornata a Breslavia, chiese all'ospedale di Tutti i santi d'essere assunta come infermiera volontaria ed essere mandata ad assistere in prima linea. Fiaccata però da una terribile influenza dovette rimanere chiusa in casa dove, riveduti i propri appunti universitari, poté sostenere l'ultimo esame in presenza di Husserl nel gennaio 1915 dopo la riapertura delle università. Risultato maxima cum laude. Tornata nuovamente al volontariato, raggiunse nell'aprile del 1915 Mahrisch-Weisskirchen nella zona dei Carpazi dove la guerra inferiva con violenza, per occuparsi dei malati di tifo.
Non trascorse molto tempo che l'impegno di Edith quale assistente di Husserl, seppur onorifico, non le fu più sostenibile. Fu così che nel febbraio 1918 rinunciò all'incarico per dedicarsi alla propria carriera lavorativa e filosofica.

Diventò membro della facoltà a Friburgo. In questi anni si dedicò anche all'attività politico-sociale, impegnandosi nel Partito Democratico Tedesco (DDP) a favore del diritto di voto delle donne e al ruolo nella società della donna che lavora. Nonostante avesse già avuto contatti con il cattolicesimo, rimase sconvolta da una donna "qualsiasi" che con i sacchetti della spesa era entrata in una chiesa per pregare; questo avvenimento segnò l'inizio del suo cammino di avvicinamento alla fede cattolica (aveva compreso che Dio lo si può pregare in qualsiasi momento, avendo con Lui un rapporto personale) ma fu solo dopo aver letto l'autobiografia della mistica santa Teresa d'Avila, durante una vacanza nel 1921, che abbandonò formalmente l'ateismo e si convertì. Battezzata il 1º gennaio 1922 a Bad Bergzabern, andò ad insegnare presso due scuole domenicane per ragazze a Spira (1923-1931). Durante questo periodo, già indirizzata alla vita di clausura, si accostò alla filosofia tomistica, tradusse il  De veritate di san Tommaso d'Aquino in tedesco. La sua vita fu scandita da preghiera, insegnamento, vita comune con le allieve e studio personale. Nel 1931 divenne lettore all'Istituto di pedagogia scientifica a Münster, ma le leggi razziali del governo nazista la obbligarono a dimettersi nel 1933.


Il Premio Edith Stein viene assegnato ogni due anni a persone, associazioni o istituzioni che si sono distinte a livello internazionale per il loro impegno sociale, politico o civile. Il premio consiste in una medaglia con l'iscrizione Unsere Menschenliebe ist das Maß unserer Gottesliebe ("Il nostro amore per l'uomo è la misura del nostro amore per Dio") e in una somma di 5.000 euro. Il premio viene assegnato dal Curatorio del circolo Edith Stein di Gottinga, di cui fanno parte sia la Chiesa evangelica, sia la Chiesa cattolica che l'associazione per la collaborazione ebraico-cristiana.
                                                                                                                                      
Si spense nel  Auschwitz, 9 agosto 1942, nel 1998 papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata santa e l'anno successivo l'ha dichiarata compatrona d'Europa.


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