SANTA MARIA FAUSTINA KOWALSKA
Suor Maria Faustina Nacque in Polonia da Marianna Kowalska
e Stanislao Kowalski, terza di dieci figli, fu battezzata con il nome di Elena
nella chiesa parrocchiale di San Casimiro.
La
famiglia era molto religiosa ed Elena fu educata cristianamente. La sua
vocazione religiosa si manifestò fin dall'età di sette anni. Poté frequentare
una scuola solo per poco più di tre anni. Ancora adolescente lasciò la famiglia
per lavorare come domestica ad Aleksandrów e a Łódź, provvedendo così al
proprio sostentamento e aiutando la famiglia.
A
18 anni chiese ai genitori il permesso di entrare in convento, ma la famiglia
necessitava del suo aiuto e quindi non acconsentì.
Faustina
cercò di ubbidire ai genitori e partecipò alla vita mondana trascurando le
ispirazioni interiori della grazia. Nel suo Diario racconta che un giorno,
mentre era a un ballo insieme alla sorella, ebbe una visione di Gesù flagellato
che le disse: «Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi
ingannerai?». Subito dopo si decise per la vita religiosa.
Dopo
essere stata respinta da molti conventi, finalmente, il 1º agosto 1925, fu
ammessa nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della
Misericordia a Varsavia. Il 30 aprile del 1926 iniziò il noviziato, ricevendo
l'abito e il nome di "Suor Maria Faustina".
Nella
Congregazione visse tredici anni, soggiornando in diverse case, in particolare
a Cracovia, Płock, e Vilnius. Ebbe due direttori spirituali: don Michał
Sopoćko, a Vilnius, e padre Giuseppe Andrasz S.I. a Cracovia. Svolse mansioni
di cuoca, giardiniera e portinaia e osservò fedelmente la regola religiosa.
Adottò uno stile di vita severo e i digiuni indebolirono la sua salute, già
cagionevole. Si ammalò di tubercolosi e dovette essere ricoverata due volte in
un sanatorio vicino a Cracovia. Di carattere riservato, i devoti le
attribuiscono un'intensa vita mistica: nel suo Diario scrive che Gesù le
attribuisce l'appellativo di "Segretaria della Divina Misericordia".
Nel 1938 aggiunge di aver avuto un dialogo con Dio, in cui si lamenta del fatto
che la sua congregazione non abbia nemmeno una santa, e riceve questa risposta:
"...Tu la sei" (dal suo diaro)
La
morte la colse "nel giorno della sua crociata", il 5 ottobre dello
stesso anno a Cracovia, alle ore 22:45, all'età di 33 anni.
La
Chiesa cattolica ritiene che abbia ricevuto in vita molte grazie straordinarie:
le rivelazioni, le visioni, le stigmate nascoste, la partecipazione alla
passione del Signore, il dono dell'ubiquità, il dono di leggere nelle anime, il
dono della profezia e il raro dono del fidanzamento e dello sposalizio mistico;
il contatto vivo con Dio, con la Madonna, con gli angeli, con i santi e con le
anime del purgatorio. Malgrado il dono di tante grazie straordinarie scriveva
nel "Diario": "Né le grazie, né le rivelazioni, né le estasi, né
alcun altro dono ad essa elargito la rendono perfetta, ma l'unione intima della
mia anima con Dio. I doni sono soltanto un ornamento dell'anima, ma non ne
costituiscono la sostanza né la perfezione. La mia santità e perfezione
consiste in una stretta unione della mia volontà con la volontà di Dio"
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